Sartre diceva -l'inferno sono gli altri.-
A me piace anche: -l'inverno è fuori-, ma essenzialmente non l'ha detta nessuno.
Quello che intendeva Sartre, volto in altri termini potrebbe essere “Capirsi è il paradiso.” . E questa l'ho detta io. Wow!
Dobbiamo capire che il linguaggio è tutto. Il resto, sguardi, sapori, musica, tutta roba fantastica, è tutta roba per noi sempre più premasticata in quanto comunità e sempre meno percettibile in quanto singoli individui dotati di gusti differenti. Il gusto si sta perdendo in profondità ed in superficie, soprattutto in personalità.
Il prezzo pagato per le macchine non è negli scontrini ma nella nostra regressione funzionale, nel nostro impoverimento sensoriale. Non aspettiamoci neppure macchine sempre più belle, saranno sempre più veloci ma più brutte, a grattare i fondi di fantasie estetiche di cui non si è più capaci.
Abbiamo appiattito tutti i nostri linguaggi per curare in maniera sartoriale su quello verbale, per poter velocizzare e razionalizzare i rapporti sociali, i quali erano tutto.
Poi venne la TV. LA macchina da vedere, la macchina che ci vede. LA tv è specchio di vita. Quando poi però la vita non c'è più perchè si passa molto più tempo alla TV, allora i pochi goffi tentativi di vivere sono mutuati e scopiazzati dalla televisione...riflettiamo il nostro specchio!
La televisione ha tolto a tanti il disagio di misurarsi con la complessità dei rapporti sociali, il linguaggio ha perso molta della sua funzionalità e importanza economica, logica, di scambio e condivisione e comprensione e arricchimento e discussione, precludendo a intere tonnare di bambini di sapere cosa fosse la vita prima della tv e la cura che sia aveva del linguaggio come di monete d'argento. I libri erano casseforti. I vecchi erano banche. Gli aborigeni ancora conservano stracci di potere telepatico, e fino agli anni 70 esistevano individui come Fonzie, che sapevano ascoltare un motore come il respiro di una donna, sapevano toccare un jukebox e farlo partire, toccare una donna e farla partire.
Ora dopo aver impoverito i nostri sensi stiamo perdendo e sperperando il linguaggio, per poter mentire sul medicinale, per rendere sexi un'assicurazione sulla vita o pervendere l'asciugatrice stiamo sputtanando tutta l'antropologia e la psicologia e il rinascimento che siamo riusciti a racimolare in qualche università, Sbricioliamo il linguaggio per il tornaconto di pochi sorci miopi e per la disgrazia di miliardi di topi ciechi.
Ci ritroveremo naufraghi a boccheggiare visioni sul bagnasciuga del linguaggio...akuaaaa, ciboo....aamicooo...ipooood.
Dobbiamo capire che il linguaggio è un bene comune al pari delle strade ma decisamente più importante.
Gli sms hanno ritardato la disalfabetizzazione, forse... ma probabilmente hanno anche diminuito l'uso di uniposca con cui tatuare panchine nel bisogno irrefrenabile che hanno i teenager di rappresentare e perpetuare i sentimenti.
Quando dalla Thailandia chiamo mio fratello a Berlino il miracolo più flagrante che avviene non è il telefonino ma il fatto che posso far scorrere nel suo cervello immagini di ciò che è successo a me questa mattina. Se il telefono lo prende la sua amante albanese, beh io non saprò farle capire niente e lei non riuscirà a dirmi che mio fratello ha scordato il telefonino a casa.
Ciò che siamo e che possiamo e che facciamo e come lo facciamo, quello che crediamo di sapere e che crediamo di fare, tutto ciò consegue dal linguaggio che abbiamo mangiato fin lì e da come lo abbiamo masticato e assimilato, se in grassi o in muscoli e blablabla....
Capirsi è l'unico paradiso in qui conosciuto dalla comunità Umana.
Ma tanto non è possibile.
.E allora...Passiamo al piano due
Convicere. Persuadere.
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