Friday, February 06, 2009

Più Soldi alla ricerca scientifica

Quelli che la soluzione la vedono a portata di scienza.
Quasi sempre appunto ingegneri ed economisti, cioè un paio di individui di mia conoscenza che rappresentano nel mio personale acquario l'intera classe degli ingegneri e degli economisti,
Essi sentenziano, dare più soldi alle scienze e alla ricerca tecnologica. Sfornare più ingegneri... QUESTA è LA SOLUZIONE COME FATE a NON CAPIRLO?
A me chi crede molto nella tecnologia, chi crede e spera in un futuro tecnologico, scartando i mezzi del presente, come se non vivessimo già nel futuro tecnologico rispetto a 20 anni fà, nella fantascienza rispetto a 45 anni fa, i neovetero positivisti mi pare semplicemente una fottuta paura della vecchiaia, una paura fottuta di morire, per cui si scappa in avanti, senza pensare davvero molto a vivere bene. In vacanza il tecnofilo se ne sta sotto l'ombrellone, come tutti. Con un touchscreen anzichè un libro. Un touch Screen è una specie di libro di mille generazioni dopo, è incredibilmente più tecnologico di un libro, ma non dice assolutamente niente di nuovo rispetto ad una pergamena. Il moccioso che lo usa, che sia un moccioso di 12 o 58 anni, e' forse più ricco e felice di prima, di chi sfoglia il libro? Manco poco? forse un po' più stupido, tanto per categorizzare un po' le spiaggie.
La ricerca scientifica ossessiva mi sembra tipica di chi cerca soluzioni che possano perpetuare un modo di vita problematico, piuttosto che evolvere ad un modo di vita più razionale e piacevole e consapevole, attraverso i mezzi che abbiamo, mezzi per altro incredibili. Il basilico, le zanzariere, i ventilatori, il giradischi. Dio mio il giradischi, e il pianoforte? e le lasagne? Il futuro è la bicicletta.
Inventare cose che vanno più veloce dell'occhio serve a perdere di vista le cose.
Mi sembra tipico di chi non vede che ormai abbiamo rinchiuso l'anima sotto un burka tecnologico, da cui spuntano fuori solo gli occhi e il JoyStick.
La tecnologia a nostra disposizione ci permette di parlare dal Polo nord a Bali in tempo reale e gratis. Ma per capirsi è meglio per entrambi saper parlare una lingua in comune. La nostra tecnologia permette a mia madre di chiamare mia zia, che vive a dieci gradini di distanza, senza dover fare dieci gradini e chissà quale altro vantaggio.
Ma un po' più di Hugo, di Dickens, di Kafka o Calvino o Cervantes aiuterebbero tutti ad aver bisogno di meno tecnologia, ad essere meno centrifughi, meno insoddisfatti dell'aria che respirano, meno compulsivi nei bisogni, nelle scelte.
La cultura umanista aiuta a capire la vita, e questo significa sia gestirla meglio che gustarla di più. La cultura umanista aiuta ad essere ricchi anziché cercare di diventare ricchi. E Aiuta a condividere dei valori prima che a Valere qualcosa, aiutando poi a valere davvero qualcosa e a non inseguire il guinness di Tetris.
Questo pensiero dividerà in due parti i lettori, probabilmente senza causare ferite, e cioè ogni lettore dopo questo bivio si troverà ancora con gli occhi uniti nella stessa parte. Dividerà in Coloro che lo trovano un pensiero terribilmente ingenuo, insufficiente, approssimativo, triste ancorchè ingenuo e baldanzoso, financo pericoloso. E Coloro che sono d'accordo. Questi ultimi guarda caso sono quelli che Balzac l'hanno letto e con gusto, che sanno come la vera ricchezza sia nel pensiero e che noi tutti viviamo ben al di sotto delle nostre possibilità di godimento, cercando, ed è un circolo vizioso, di compensare con palliativi materiali. Vogliamo la luna.
Ma un Dio che si dimostrasse una buona Madre direbbe
“La LUNA.... ADESSO VUOI LA LUNA, PRIMA FAI I CAPRICCI MA POI, POI COME TRATTI QUELLO CHE TI AFFIDO EH? GUARDA LA TERRA COME L'HAI RIDOTTA? E ORA LA LUNA VUOI!?
La vita spirituale di cui parliamo non è quella di un convento, che è molto spirituale ma pochissimo vita. al contrario è quella del beach volley o delle balere, dei cinema, della spiaggia, di goni conversazione a tavola, di tutti i momenti sociali o culturali messi in crisi da una tecnologia che ci permette di ignorarci molto più di prima salvo sentirci poi tutti terribilmente ignorati, vittime di un mondo sempre più egoista.
Non parliamo di San Francesco, ma anche si. Parliamo di un approccio meno confuso e ignavo, meno arrogante e triste alla vita. Meno pauroso. La paura, chiedetelo agli psicologi, che parte ha nelle società ricche? Quanto gli rende la vita più meschina, quanto gli costa, cosa produce in termini di danni sociali, quali dinamiche perverse innesca?
E vogliamo davvero scoprire una pillola contro la paura o vogliamo imparare a valutare le cose con sapienza e lucidità?
La paura si combatte leggendo Churchill e S' Agostino, Cervantes, meglio molto che individuando la proteina che il nostro pancreas consuma quando abbiamo paura.

L'Italia è un disastro per come culla la propria ricerca scientifica. Ma prendiamo un esempio di un paese che invece copre di soldi i propri scienziati, purchè inventino nuovi giochi per i ministri del gioco del paese stesso. Parliamo del regno Usa e getta, i ministri del gioco sono i militari che dal 1940 comandano il paese e i suoi inimmaginabili fondi stanziati per gli armamenti. Probabilmente 191000 volte di più di quanto sia stato stanziato, fino a Obama, per la produzione di energia pulita.
Hanno speso il deficit dell'Africa moltiplicato varie volte per arrivare sulla luna prima di altri. E a distanza di un bel po' di anni questo cosa ci ha aiutato a risolvere. Qualche scienziato avrà avuto la prova che l'idrogeno era più complice che colluso col BigBang...wow! Questo ha avvicinato di più l'umanità alla conoscenza di sé, alla sconfitta della mafia, all'intesa mediorientale? L'invenzione del Sapone per ora è stata molto più importante dello Shuttle. La traduzione di Lutero molto più importante dell'aria condizionata.
La cultura umanista aiuta a vedere le priorità Umane. E questo, chiedetelo al qualsiasi economista serio, è la base dell'economia. Mentre creare consumi non prioritari è sintomo di capitalismo sovraesposto.
Il lato umanista di Einstein fu più importante di quello scientifico allorché dopo aver contribuito alla scoperta dell'energia atomica disse: “Come verrà combattuta la terza guerra mondiale non lo so, ma la quarta la combatteremo con le clave.” Einstein, lo dimostrò tutta la vita aveva molta fantasia, capacità di astrazione, che proviene sempre massimamente dalla cultura umanista, anche nella scoperta della relatività dove mise insieme risultati di scoperte precedenti.. E Wilde disse il peggior crimine è la mancanza di fantasia” altro slogan superbo. Il crimine di scienziati che hanno contribuito a costruire bombe è stata quanto meno la mancanza di fantasia preconizzata da Oscar Wilde. Un Crimine orrendo.
Come evitare che se i soldi alla scienza arrivano da un governo questa non si appiattisca sulle scelte del governo? Forse i soldi alla scienza li dovremmo dare singolarrmente...il nostro slogan potrebbe essere Adotta uno scienziato.

Monday, February 02, 2009

Slogan slogant

CAPIRSI E' IL PARADISO, abbiamo detto. E cioè una favoletta, capirsi è un miraggio. Ma è un ottimo slogan per inaugurare una nuova stagione di speranza.
Vogliamo o no raddrizzare questa nostra democrazia amorfa conflittuale e virulenta, e allora facciamolo a colpi di slogan.
Uno slogan ti libera dai compromessi, dai pensieri crespi e dalle odiose doppie punte del dubbio,
dalle orstinate rose dell'orgoglio,
uno slogan dà ai colpi di sole, ai colpi di testa, ai colpi bassi, una loro dignità.
UNO SLOGAN TI LIBERA LA GOLA.
E allora via, urliamo messaggi bruti e urgenti che possano ridestare le coscienze, o per lo meno rintronarle. Abbandoniamoci alla grazia del linciaggio verbale, degli schiaffoni cerebrali.
(Gli ultras, essendo gli unici guerrieri parzialmente organizzati che non abbiano alcun fine fuor che rituale, essendo barbari, ci sono arrivati prima, loro non si sono lasciati risucchiare dalla tv, hanno letto la gazzetta tutti i giorni e hanno studiato strategie d'attacco, hanno criticato strategie di calcio e di calcio mercato, hanno ricattato società ed arbitri. Loro sono rimasti svegli e hanno coniato slogan e canzoni... gli slogan sono il sale della scemocrazia. E noi vogliamo morire così scemi da farci esiliare, noi e il nostro linguaggio sofisticato, da degli scemi nati?
Ricordo ancora, ogni volta che torno a casa reggendomi ad un netturbino con la prospettiva di due giorni di ripristino psicoattitudinale a seguito di disattenzioni alcoliche, in quei momenti ricordo lo slogan della birra, ero bambino e un distinto signore diceva Bevi birra e campi cent'anni. Sono cresciuto e quel vecchietto mi sembra ancora un vecchietto ed è ancora lì. Io però alla decima birra mi sento dieci anni di più.
Parole volant Scripta manent Slogan dicunt.
o Slogan slogant
Uno Slogan ti slega

Con quale slogan iniziare un new deal ultrista di salvaguardia del linguaggio?
Cavalcando l'ONDA potrei dire
PIU' SOLDI ALLA SCUOLA.
Tanto per dire da che parte della lavagna stiamo.
Senonchè l'atto in sé di dare soldi potrebbe non sortire in un miglior servizio a giudicare dalla levatura morale di certi baroni della cultura. Infliggere la pena del potere, degli oneri, e della spartizione è proprio ciò che l'Italiano tipico non sa reggere. Non tira fuori il meglio da lui.
L'italiano è un animale gratuito, i soldi lui non li sa tenere, la storia patria, ancor prima che fosse patria ha lavorato e ha sedimentato nella sua corteccia cerebrale tanta cultura che il tapino, non riesce a gestirla, quindi gli diviene ignoranza in fin dei conti.
Nel giro di pochissimi secondi da chè ha intercettato una fonte di guadagno gli prende un furor panico, veterotestamentario di non meritarseli, si guarda attorno e s'ingobbisce, poi ammicca alla provvidenza e decide quindi di donarli, con tutto il proprio cuore slanciato in questo proprosito, si di donarne un 20, no 5 %, anzi di utilizzarli al meglio, a fin di bene, di non disperderli, di non farseli rubare, e di non farsi raggirare, appena hai un traffico scopri di che pasta è fatto il mondo, cerchi di avere il meglio che si può avere, di avere il meglio di ciò che i soldi possono comprare e di quel lustro che possono dare prima di spenderli, quindi di farne altri, per poterli spendere senza restare privi di lustro, poi di mascherare gli introiti al fisco, e poi di assicurare che i figli godano dello stesso diritto acquisito...quello di essere ricchi, o da un punto di vista sintomatologico, di dipendere dal denaro,... insomma tutta la sequela tipica delle tossicodipendenze.

Quindi il nostro slogan dovrebbe essere non Soldi alla scuola ma Mezzi, strumenti e aule, non stipendi, stages. Non supercattedre. Interscambi con l'estero e costruzione di una rete permanente di scambio, apertura della ricerca nei suoi ritrovati e utilizzi, non soldi, una rete di divulgazione viva, costante, aggiornata, chiara.

Bene, chiarito l'obiettivo ora ci serve uno slogan
che ne dite di
ARIDATECE LA MERENDA BANDA DI SOMARI FARABUTTI...

L'inverno è fuori


Sartre diceva -l'inferno sono gli altri.-

A me piace anche: -l'inverno è fuori-, ma essenzialmente non l'ha detta nessuno.

Quello che intendeva Sartre, volto in altri termini potrebbe essere “Capirsi è il paradiso.” . E questa l'ho detta io. Wow!

Dobbiamo capire che il linguaggio è tutto. Il resto, sguardi, sapori, musica, tutta roba fantastica, è tutta roba per noi sempre più premasticata in quanto comunità e sempre meno percettibile in quanto singoli individui dotati di gusti differenti. Il gusto si sta perdendo in profondità ed in superficie, soprattutto in personalità.

Il prezzo pagato per le macchine non è negli scontrini ma nella nostra regressione funzionale, nel nostro impoverimento sensoriale. Non aspettiamoci neppure macchine sempre più belle, saranno sempre più veloci ma più brutte, a grattare i fondi di fantasie estetiche di cui non si è più capaci.

Abbiamo appiattito tutti i nostri linguaggi per curare in maniera sartoriale su quello verbale, per poter velocizzare e razionalizzare i rapporti sociali, i quali erano tutto.

Poi venne la TV. LA macchina da vedere, la macchina che ci vede. LA tv è specchio di vita. Quando poi però la vita non c'è più perchè si passa molto più tempo alla TV, allora i pochi goffi tentativi di vivere sono mutuati e scopiazzati dalla televisione...riflettiamo il nostro specchio!

La televisione ha tolto a tanti il disagio di misurarsi con la complessità dei rapporti sociali, il linguaggio ha perso molta della sua funzionalità e importanza economica, logica, di scambio e condivisione e comprensione e arricchimento e discussione, precludendo a intere tonnare di bambini di sapere cosa fosse la vita prima della tv e la cura che sia aveva del linguaggio come di monete d'argento. I libri erano casseforti. I vecchi erano banche. Gli aborigeni ancora conservano stracci di potere telepatico, e fino agli anni 70 esistevano individui come Fonzie, che sapevano ascoltare un motore come il respiro di una donna, sapevano toccare un jukebox e farlo partire, toccare una donna e farla partire.

Ora dopo aver impoverito i nostri sensi stiamo perdendo e sperperando il linguaggio, per poter mentire sul medicinale, per rendere sexi un'assicurazione sulla vita o pervendere l'asciugatrice stiamo sputtanando tutta l'antropologia e la psicologia e il rinascimento che siamo riusciti a racimolare in qualche università, Sbricioliamo il linguaggio per il tornaconto di pochi sorci miopi e per la disgrazia di miliardi di topi ciechi.

Ci ritroveremo naufraghi a boccheggiare visioni sul bagnasciuga del linguaggio...akuaaaa, ciboo....aamicooo...ipooood.

Dobbiamo capire che il linguaggio è un bene comune al pari delle strade ma decisamente più importante.

Gli sms hanno ritardato la disalfabetizzazione, forse... ma probabilmente hanno anche diminuito l'uso di uniposca con cui tatuare panchine nel bisogno irrefrenabile che hanno i teenager di rappresentare e perpetuare i sentimenti.

Quando dalla Thailandia chiamo mio fratello a Berlino il miracolo più flagrante che avviene non è il telefonino ma il fatto che posso far scorrere nel suo cervello immagini di ciò che è successo a me questa mattina. Se il telefono lo prende la sua amante albanese, beh io non saprò farle capire niente e lei non riuscirà a dirmi che mio fratello ha scordato il telefonino a casa.

Ciò che siamo e che possiamo e che facciamo e come lo facciamo, quello che crediamo di sapere e che crediamo di fare, tutto ciò consegue dal linguaggio che abbiamo mangiato fin lì e da come lo abbiamo masticato e assimilato, se in grassi o in muscoli e blablabla....

Capirsi è l'unico paradiso in qui conosciuto dalla comunità Umana.

Ma tanto non è possibile.

.E allora...Passiamo al piano due

Convicere. Persuadere.