Friday, September 04, 2009

Gliela faccio vedere io, al giudice, la sbarra.

Berlusconi dimostrerà in tribunale di non essere impotente...
e lo manda a dire a Ghedini...
C'E' ANCORA QUALCUNO CHE NON AMA QUEST'UOMO!? L'unica volta pronto ad andare in tribunale è per difendersi da un' ingiuria (mossa da Feltri) che lo scagionerebbe da altre.
Immaginiamo...:...
Imputato, cioè presidente, si alzi
Giudice, la prego, si giri.

http://www.libero-news.it/pills/view/19728

Were I be an Alien would land in Japan

The japanese first lady has been captured by aliens, maybe for science, or maybe just for fun. And Nobody Believes her, except for the husband...the brand new Prime Minister(Think About that, a left govern after 40 Consyears)...Ok, Japaneses deserve ...Alien's attention more than any else, they almost invented them, and destroyed milions of them in cartoons
http://misterobufo.corriere.it/2009/09/ufo_xfiles_avvistament

Friday, April 17, 2009

P2 vs. P2P (Internet contro Inter Nos)

La Battaglia della controriforma è aperta, nonostante non sia mai stata apertamente dichiarata e sia condotta nello stile decadente e furbesco dei suoi disperati sfidanti, tra circoli di golf e vela, negli ascensori con posaceneri colmi, con battute al cianuro sbriciolate sul buffet, tra i blog copyncollati di soubrette deputate e cravatte a sonagli che sibilano insulti o danzano al suono di una pifferaio padrone, nei salotti tv. Ma non è una baruffa, è una arena di gladiatori e belve e toreri e pagliacci, in tanti momenti la calca è tale che si confondono il toro e il buffone.
E' guerriglia ultramediatica, è battaglia tra i padroni dei media, i vecchi media e i nuovi media, pochi BossMiliardari da una parte e miliardidiutenti-padroni dall'altra. I banditori prezzolati da bordo arena ci dicono come sta andando la battaglia la sotto la polvere, peccato che i banditori siano anch'essi parte della disputa e mentendo non fanno che allargare lo iato tra i media controllati e i media interattivi. La lotta è tra Chi possiede gli strumenti della comunicazione mediata E\O creda comunque suo dovere prenderne il controllo e coloro che usano gli strumenti alieni a controllo centrale, la rete, il peer to peer, l'informazione condivisa, immediata, integrabile, discussa.
Mr E/O naturalmente è lui, in italia adesso è tanto facile individuarlo poichè è una persona sola e ben compressa posta al centro del bersaglio, del maggiore conflitto di interessi e ineleggibilità della storia, al centro di tutto ciò che è possibile controllare. E' IoIoIo.silvioberlusconi.ego. E poichè il tipo di trama che questi rappresenta possiede e difende è concentrica, centripeta, col Ragno al centro, massonica, mafiosa, gerarchica, insomma con nomine e portafogli e privilegi da distribuire, finanziamenti ai giornali, alle banche, voti di scambio, procure tenute alla fame e alla gogna mediatica, puttanificio e vacanze premio, inviti a cena, immunità, così tutti coloro che vivono all'ombra del mostro, che vivono delle sue briciole cospicue, non gli si schierano da pari ma da servi, coloro che se risucchiati dalle finestre di internet resterebbero come statue pompeiane ricoperte di catarro e verdure, come Mastella che credeva di usare le stesse armi di Grillo e si è trovato sotto la gragnuola di pomodori degli utenti.
Questo lo stile dei ragni, invece la rete multicentrica difende se stessa come al solito, con miliardi di clic che sgretolano ciò che non serve.
L'informazione che finisce in rete viene mondata di ciò che in essa non costituisce davvero un' utilità, si arrota, acquista o perde credibilità tanto più è fitto l'uso che se ne fa, il rimbalzo la condivisione la integrazione dei dati.
I produttori di informazioni inutili o dannose, consci o meno, prezzolati o meno, si danno comunque daffare per inquinare l'uso della rete e rallentarne i meccanismi di selezione e acquisizione rapida. Per norma costituente tuttavia in rete lavora meglio chi la rete la difende, chi la capisce, chi ne cura gli strappi e ne riconosce la funzione di universale mutua convenienza.
Attenzione a chi sottovaluta questa lotta, è la lotta della nostra epoca, è lotta di liberazione e giustizia, è la nostra rivoluzione, ricordate Lutero che spaccò il mondo in due tra coloro che volevano comandare e educare nel nome una bibbia incompresa e coloro che godettero del suo servizio di traduzione for free, abbattendo in un colpo molte gerarchie, costi, privilegi, nonsense, caste e servaggi. Internet ha abbattuto mediazioni di poco valore; costi di stampa e di burocrazia; accesso, velocità e controllo delle informazioni.
E'una rivoluzione persino nel modo di fare la rivoluzione. Gli altri vorrebbero che usassimo barricate, perchè con quelle si può giocare, hanno pronti rabbiosi omini blu e carrarmatini per quel tipo di rivoluzione. Non sono pronti per questa rivoluzione di coscienze, questo vietnam dell'autocoscienza, proprio mentre stavano perfezionando il pensiero unico. Stanno studiando il napalm che spiani la flora ricca e insidiosa del pensiero vario. Stanno scivolando in un neobarocco controriformista, perchè la gente abbia dipendenza da showbussiness. Vogliono almeno tenersi la porzione del mondo che sapranno comprare in cambio dell'anima, resterà loro il terzo mondo mediatico. Ma essendo questo terzo mondo non geografico ma diffuso, amalgamato al mondo informato dai vecchi confini politici e culturali allora ogni paese avrà in seno spaccature tra i vari nomi del fascismo e i pochi nomi della civiltà.
La rete ci aiuterà a rispondere alla domanda epocale, quella eterna- il M'ama o non m'ama che da sempre poniamo ai nostri dei. Poichè Internet dice anche qual'è la nostra febbre, quali i nostri mallanni collettivi , quale LA SOMMA dei nostri impulsi, fino a quì quantificabile solo sotto forma di riscaldamento globale. Se risulterà negativa allora è inutile lottare, meglio godersi la lesta estinzione. Se invece la somma dei nostri impulsi e saperi è volta alla soppravvivenza allora è bene che P2P sopravviva a questa e altre P2.
Se vincerà l'accordo segreto su quello sociale, il dominio di pochi uomini su quello delle informazioni, se l'uomo di Hume trionfa contro quello di Hobbes, se quelli che pretendono di aver letto Macchiavelli vinceranno su quelli che lo hanno letto davvero, se la P2 vincerà contro il P2P, se vinceranno coloro che disprezzano la memoria e irridono il futuro trovandosi nel presente provvisti di una cantina e di una santabarbara, allora, lo sappiamo già, resteremo in balia di comandanti ubriachi che a forza di schiantare i loro equipaggi quà e là hanno sciolto il polo.
L'italia è quello che si chiama un punto di vista privilegiato, è la prua del Titanic, in un mondo che si sta slegando in scialuppe confortevoli,leggere, interconnesse, ecologiche e sicure. Perchè è una TVcrazia, il cui padrone, Puffo Baruffa, va in mezzo ai grandi della terra vestito da Zio Paperone e tuona contro i paradisi fiscali, lui che di cognome fa Caymann, come le isole di cui è console onorario.
La principale strategia messa in campo da questi Tvsauri e' screditare i protagonisti dell'informazione libera, e si assiste a strani effetti nella battaglia.
L'esito immediato delle baruffe è di solito tragicomico, d'altra parte i vari specialisti prendono posizioni da commedia dell'arte mentre il più serio, combattivo, moderno e preparato tra tutti è l'unico che di professione fa il comico.
Ecco ad esempio Santoro, uomo Tv, che porta in seno al media + partitico e controllato alcune battaglie di informazione libera e Utile, battaglie contro la demistificazione dei Valori che da Aristotele a Goethe a Pasolini e Vonnegut sono la nostra maggiore ricchezza spirituale e anche la nostra via d'uscita dalle catastrofi dell'ignavia.
Santoro ha dato voce a denuncie di guasti e malaffare nell'edilizia italiana, all'indomani del grave terremoto d'Abruzzo: è crollato un ospedale seminuovo, e lui anzichè unirsi al coro di prefiche e piagnone del villaggio Italia, anzichè invocare PadrePio e Don Silvio ha denunciato responsabili. Ma criticandolo e attaccandolo da tutti i fuochi, da tutte le presidenze, gli si fa gran pubblicità, cosicchè lo Share, l'ultimo tra gli dei rimasti a pretendere offerte dalla banda di sacerdoti cialtroni che comanda lo schermo piatto del pensiero unico, lo Share stesso da ragione a Santoro, che nella puntata riparatrice sbeffeggia di nuovo con fatti e ironia e così la Tv vince una bella battaglia, contro se stessa.
Fico.

Thursday, March 26, 2009

Armata Mia

Riporto il breve articolo di Zorro alias Travaglio marco sull'unità del 25 marzo
Manganelli canterini
"Il vicequestore Gioacchino Genchi, da 20 anni consulente dei giudici in indagini di mafia e corruzione, è stato sospeso dal servizio. Motivo: ha rilasciato interviste per difendersi dalle calunnie e ha risposto su facebook alle critiche di un giornalista. «Condotta lesiva per il prestigio delle Istituzioni» che rende «la sua permanenza in servizio gravemente nociva per l’immagine della Polizia». Firmato: il capo della Polizia, Antonio Manganelli. Se Genchi avesse massacrato di botte qualche no global al G8 di Genova, sarebbe felicemente al suo posto e avrebbe fatto carriera (Massimo Calandri, «Bolzaneto, la mattanza della democrazia»): Vincenzo Canterini, condannato a 4 anni in primo grado per le violenze alla Diaz, è stato promosso questore e ufficiale di collegamento Interpol a Bucarest. Michelangelo Fournier, 2 anni di carcere in tribunale, è al vertice della Direzione Centrale Antidroga. Alessandro Perugini, celebre per aver preso a calci in faccia un quindicenne, condannato in primo grado a 2 anni e 4 mesi per le sevizie a Bolzaneto e a 2 anni e 3 mesi per arresti illegali, è divenuto capo del personale alla Questura di Genova e poi dirigente in quella di Alessandria. Le loro condotte non erano «lesive per il prestigio delle Istituzioni» e la loro presenza è tutt’altro che «nociva per l’immagine della Polizia». Ma forse c’è stato un equivoco: Manganelli voleva difendere Genchi e sospendere Canterini, Fournier e Perugini, ma il solito attendente coglione ha capito male. Nel qual caso, dottor Manganelli, ci faccia sapere."


Ci và comprensione. Anzichè attaccare sempre l'integrità delle forze dell'ordine, chi davvero ne ha a cuore le sorti dovrebbe affrontare le radici del problema...pare che il 47% dei nostri dipendenti armati soffra problemi di erezione. Di lì a sviluppare una dimestichezza sconcertante con manganello e pistolina ci va un istante. Un istante. Bum!
(inoltre spariscono un sacco di quegli innovativi manganelli con la scossa, con parallelo aumento di situazioni emorroidali che rende un inferno la vita di pattuglia.Ahii!)

Sunday, March 08, 2009

l'Ovo Novo di dell'Utri non farà frittate

Una notizia.
Anzi una Non notizia. Non nascerà un Enciclopedia.
E' fallita OVO, società che covava il progetto notevole di un enciclopedia nuova. Un sapere Rinnovato, Rinato, Rifatto. Con chirurgica allegria. Una Videoenciclopedia, ci credano. Un approccio futurista.
Chioccie di questo sogno illuminista erano tre inveterati inventori.

Marcello Dell'Utri, inventore di Forza Italia.

Andrea Pezzi, inventore, si dice, della propria coerenza.

Dr M., l'inventore dell'Ontopsicologia. Psicologia del comando. Ci credano

Tre uomini in barca, una triade che evidentemente ha un rapporto diretto e confidenziale col Nuovo. Tre imperterriti Colombi, inventori e pionieri.


Ho fatto il pubblicitario, inutile nascondere il mio imbarazzante passato nella speranza di rifarmi in futuro, come Fini, come Schifani, nessuna poltrona può incorniciare il mio profilo, resto sul trespolo. Tanto poi ci si ricasca sempre, nei propri peccati veniali... Infatti mi son crogiolato un po' all'idea che avrei potuto dare una spinta a così vigoroso e ovale progetto con qualche trovata all'altezza: "il passato? è tutto da scoprire".
Meglio si poteva inaugurare, dato l'approccio d'avanguardia, il concetto di
"Strip Story: svesti la storia",
o "Strip Story: lasciati sedurre dalla storia come non l'avete mai vista"
OVO, da cui non vedremo spuntare il beccuccio, non era solo un dolce stil Novo.
Era nuovo persino nei contenuti. Soprattutto nei contenuti. Ovviamente come ogni prodotto di rottura ha trovato dei detrattori: la consueta schiera di piagnone hanno gridato al revisionismo.
Altri ancora, non comprendendone il piglio leggiadro ne hanno criticato le sviste, tipo il non includere la nascita dell'unione europea negli accadimenti anno per anno. Ma l'ansia di completezza che affligge tante altre enciclopedie non aveva sedotto i sacerdoti di OVO. Un' Enciclopedia non deve informare, deve sorprendere, trovare nuovi scorci e nuovi quesiti, per quanto scomodi: è nato prima l'uovo o la sorpresa?
Ma non è perchè avesse sbagliato formula che questo progetto ha chiuso i battenti ancora prima di schiudersi, si ricredano i detrattori, si levino quel ghigno, perchè non è stato l'Elan Culturelle del triumvirato di intellettuali ad essere messo in discussione. Ma i libri contabili, i maledetti libri contabili, la maledetta rendicontazione dei numeri che pretende di tornare, di quadrare. La quadratura dell'uovo ancora non è riuscita.
La distrazione inoltre è il vizio tipico dei geni. Pensate che Dell'Utri, una storiella forse infondata ma che rende la caratura del personaggio, un giorno considerò distrattamente il curriculum di uno stalliere cui affidare lo stallatico più ricco d'Italia, ma sempre immerso nella sua insondabile cultura, non si accorse che c'era scritto "attuale occupazione: affiliato e responsabile della circoscrizione mafiosa del quartiere di Porta Nuova, Palermo".
Dell'Utri: intellettuale prestato alla politica, agli affari, ai salotti. Tanto si è prestato che conta dei crediti i cui interessi non si contano, tanto si è prestato che non si capisce tutta questa liquidità spirituale donde gli venga.
Prestato alla mafia persino, divenendo referente e trait d'union tra questi mondi tanto diversi,perchè non si creda che la pur sofisticata grana di questo filologo sia materia men che gradita ai più disparati ceti e sottoceti, caste, logge e gangs, stallieri, bombaroli e ricottari. Più che un uomo un soldino.
Dell'Utri: in particolare, non si può non emozionarsi a ravvisarne il parallelismo e diremmo l'affinità con Leonardo, anch'egli destinato a strepitosi successi eppure anche ad una sequela gloriosissima di progetti incompiuti perduti falliti crollati, sempre troppo avanti.
Dell'Utri è il secondo maggior responsabile dell'età dell'Oro che stiamo per vivere. E' nel parnaso. Quindi non piangiamo un martire. Eppure pensiamo con una punta amarezza, all'accelerazione che questo paese avrebbe ricevuto dall'edizione di questa videoenciclopedia, che avrebbe finalmente restituito la storia al concetto ineludibile di Share, di flessibilità, di enternaining, di posiTVismo.
I suoi insuccessi ci emozionano quanto e più dei suoi bersagli centrati. Unire mafia politica e loggia in fondo non era un compito tanto arduo in Italia, già molto avanti su questo, rispetto al tentativo di unire cultura, divulgazione e creatività, enciclopedismo e divertissement, filologia per ridere e barzellette per piangere.
E' nato prima l'uovo o la sorpresa?

Friday, February 06, 2009

Più Soldi alla ricerca scientifica

Quelli che la soluzione la vedono a portata di scienza.
Quasi sempre appunto ingegneri ed economisti, cioè un paio di individui di mia conoscenza che rappresentano nel mio personale acquario l'intera classe degli ingegneri e degli economisti,
Essi sentenziano, dare più soldi alle scienze e alla ricerca tecnologica. Sfornare più ingegneri... QUESTA è LA SOLUZIONE COME FATE a NON CAPIRLO?
A me chi crede molto nella tecnologia, chi crede e spera in un futuro tecnologico, scartando i mezzi del presente, come se non vivessimo già nel futuro tecnologico rispetto a 20 anni fà, nella fantascienza rispetto a 45 anni fa, i neovetero positivisti mi pare semplicemente una fottuta paura della vecchiaia, una paura fottuta di morire, per cui si scappa in avanti, senza pensare davvero molto a vivere bene. In vacanza il tecnofilo se ne sta sotto l'ombrellone, come tutti. Con un touchscreen anzichè un libro. Un touch Screen è una specie di libro di mille generazioni dopo, è incredibilmente più tecnologico di un libro, ma non dice assolutamente niente di nuovo rispetto ad una pergamena. Il moccioso che lo usa, che sia un moccioso di 12 o 58 anni, e' forse più ricco e felice di prima, di chi sfoglia il libro? Manco poco? forse un po' più stupido, tanto per categorizzare un po' le spiaggie.
La ricerca scientifica ossessiva mi sembra tipica di chi cerca soluzioni che possano perpetuare un modo di vita problematico, piuttosto che evolvere ad un modo di vita più razionale e piacevole e consapevole, attraverso i mezzi che abbiamo, mezzi per altro incredibili. Il basilico, le zanzariere, i ventilatori, il giradischi. Dio mio il giradischi, e il pianoforte? e le lasagne? Il futuro è la bicicletta.
Inventare cose che vanno più veloce dell'occhio serve a perdere di vista le cose.
Mi sembra tipico di chi non vede che ormai abbiamo rinchiuso l'anima sotto un burka tecnologico, da cui spuntano fuori solo gli occhi e il JoyStick.
La tecnologia a nostra disposizione ci permette di parlare dal Polo nord a Bali in tempo reale e gratis. Ma per capirsi è meglio per entrambi saper parlare una lingua in comune. La nostra tecnologia permette a mia madre di chiamare mia zia, che vive a dieci gradini di distanza, senza dover fare dieci gradini e chissà quale altro vantaggio.
Ma un po' più di Hugo, di Dickens, di Kafka o Calvino o Cervantes aiuterebbero tutti ad aver bisogno di meno tecnologia, ad essere meno centrifughi, meno insoddisfatti dell'aria che respirano, meno compulsivi nei bisogni, nelle scelte.
La cultura umanista aiuta a capire la vita, e questo significa sia gestirla meglio che gustarla di più. La cultura umanista aiuta ad essere ricchi anziché cercare di diventare ricchi. E Aiuta a condividere dei valori prima che a Valere qualcosa, aiutando poi a valere davvero qualcosa e a non inseguire il guinness di Tetris.
Questo pensiero dividerà in due parti i lettori, probabilmente senza causare ferite, e cioè ogni lettore dopo questo bivio si troverà ancora con gli occhi uniti nella stessa parte. Dividerà in Coloro che lo trovano un pensiero terribilmente ingenuo, insufficiente, approssimativo, triste ancorchè ingenuo e baldanzoso, financo pericoloso. E Coloro che sono d'accordo. Questi ultimi guarda caso sono quelli che Balzac l'hanno letto e con gusto, che sanno come la vera ricchezza sia nel pensiero e che noi tutti viviamo ben al di sotto delle nostre possibilità di godimento, cercando, ed è un circolo vizioso, di compensare con palliativi materiali. Vogliamo la luna.
Ma un Dio che si dimostrasse una buona Madre direbbe
“La LUNA.... ADESSO VUOI LA LUNA, PRIMA FAI I CAPRICCI MA POI, POI COME TRATTI QUELLO CHE TI AFFIDO EH? GUARDA LA TERRA COME L'HAI RIDOTTA? E ORA LA LUNA VUOI!?
La vita spirituale di cui parliamo non è quella di un convento, che è molto spirituale ma pochissimo vita. al contrario è quella del beach volley o delle balere, dei cinema, della spiaggia, di goni conversazione a tavola, di tutti i momenti sociali o culturali messi in crisi da una tecnologia che ci permette di ignorarci molto più di prima salvo sentirci poi tutti terribilmente ignorati, vittime di un mondo sempre più egoista.
Non parliamo di San Francesco, ma anche si. Parliamo di un approccio meno confuso e ignavo, meno arrogante e triste alla vita. Meno pauroso. La paura, chiedetelo agli psicologi, che parte ha nelle società ricche? Quanto gli rende la vita più meschina, quanto gli costa, cosa produce in termini di danni sociali, quali dinamiche perverse innesca?
E vogliamo davvero scoprire una pillola contro la paura o vogliamo imparare a valutare le cose con sapienza e lucidità?
La paura si combatte leggendo Churchill e S' Agostino, Cervantes, meglio molto che individuando la proteina che il nostro pancreas consuma quando abbiamo paura.

L'Italia è un disastro per come culla la propria ricerca scientifica. Ma prendiamo un esempio di un paese che invece copre di soldi i propri scienziati, purchè inventino nuovi giochi per i ministri del gioco del paese stesso. Parliamo del regno Usa e getta, i ministri del gioco sono i militari che dal 1940 comandano il paese e i suoi inimmaginabili fondi stanziati per gli armamenti. Probabilmente 191000 volte di più di quanto sia stato stanziato, fino a Obama, per la produzione di energia pulita.
Hanno speso il deficit dell'Africa moltiplicato varie volte per arrivare sulla luna prima di altri. E a distanza di un bel po' di anni questo cosa ci ha aiutato a risolvere. Qualche scienziato avrà avuto la prova che l'idrogeno era più complice che colluso col BigBang...wow! Questo ha avvicinato di più l'umanità alla conoscenza di sé, alla sconfitta della mafia, all'intesa mediorientale? L'invenzione del Sapone per ora è stata molto più importante dello Shuttle. La traduzione di Lutero molto più importante dell'aria condizionata.
La cultura umanista aiuta a vedere le priorità Umane. E questo, chiedetelo al qualsiasi economista serio, è la base dell'economia. Mentre creare consumi non prioritari è sintomo di capitalismo sovraesposto.
Il lato umanista di Einstein fu più importante di quello scientifico allorché dopo aver contribuito alla scoperta dell'energia atomica disse: “Come verrà combattuta la terza guerra mondiale non lo so, ma la quarta la combatteremo con le clave.” Einstein, lo dimostrò tutta la vita aveva molta fantasia, capacità di astrazione, che proviene sempre massimamente dalla cultura umanista, anche nella scoperta della relatività dove mise insieme risultati di scoperte precedenti.. E Wilde disse il peggior crimine è la mancanza di fantasia” altro slogan superbo. Il crimine di scienziati che hanno contribuito a costruire bombe è stata quanto meno la mancanza di fantasia preconizzata da Oscar Wilde. Un Crimine orrendo.
Come evitare che se i soldi alla scienza arrivano da un governo questa non si appiattisca sulle scelte del governo? Forse i soldi alla scienza li dovremmo dare singolarrmente...il nostro slogan potrebbe essere Adotta uno scienziato.

Monday, February 02, 2009

Slogan slogant

CAPIRSI E' IL PARADISO, abbiamo detto. E cioè una favoletta, capirsi è un miraggio. Ma è un ottimo slogan per inaugurare una nuova stagione di speranza.
Vogliamo o no raddrizzare questa nostra democrazia amorfa conflittuale e virulenta, e allora facciamolo a colpi di slogan.
Uno slogan ti libera dai compromessi, dai pensieri crespi e dalle odiose doppie punte del dubbio,
dalle orstinate rose dell'orgoglio,
uno slogan dà ai colpi di sole, ai colpi di testa, ai colpi bassi, una loro dignità.
UNO SLOGAN TI LIBERA LA GOLA.
E allora via, urliamo messaggi bruti e urgenti che possano ridestare le coscienze, o per lo meno rintronarle. Abbandoniamoci alla grazia del linciaggio verbale, degli schiaffoni cerebrali.
(Gli ultras, essendo gli unici guerrieri parzialmente organizzati che non abbiano alcun fine fuor che rituale, essendo barbari, ci sono arrivati prima, loro non si sono lasciati risucchiare dalla tv, hanno letto la gazzetta tutti i giorni e hanno studiato strategie d'attacco, hanno criticato strategie di calcio e di calcio mercato, hanno ricattato società ed arbitri. Loro sono rimasti svegli e hanno coniato slogan e canzoni... gli slogan sono il sale della scemocrazia. E noi vogliamo morire così scemi da farci esiliare, noi e il nostro linguaggio sofisticato, da degli scemi nati?
Ricordo ancora, ogni volta che torno a casa reggendomi ad un netturbino con la prospettiva di due giorni di ripristino psicoattitudinale a seguito di disattenzioni alcoliche, in quei momenti ricordo lo slogan della birra, ero bambino e un distinto signore diceva Bevi birra e campi cent'anni. Sono cresciuto e quel vecchietto mi sembra ancora un vecchietto ed è ancora lì. Io però alla decima birra mi sento dieci anni di più.
Parole volant Scripta manent Slogan dicunt.
o Slogan slogant
Uno Slogan ti slega

Con quale slogan iniziare un new deal ultrista di salvaguardia del linguaggio?
Cavalcando l'ONDA potrei dire
PIU' SOLDI ALLA SCUOLA.
Tanto per dire da che parte della lavagna stiamo.
Senonchè l'atto in sé di dare soldi potrebbe non sortire in un miglior servizio a giudicare dalla levatura morale di certi baroni della cultura. Infliggere la pena del potere, degli oneri, e della spartizione è proprio ciò che l'Italiano tipico non sa reggere. Non tira fuori il meglio da lui.
L'italiano è un animale gratuito, i soldi lui non li sa tenere, la storia patria, ancor prima che fosse patria ha lavorato e ha sedimentato nella sua corteccia cerebrale tanta cultura che il tapino, non riesce a gestirla, quindi gli diviene ignoranza in fin dei conti.
Nel giro di pochissimi secondi da chè ha intercettato una fonte di guadagno gli prende un furor panico, veterotestamentario di non meritarseli, si guarda attorno e s'ingobbisce, poi ammicca alla provvidenza e decide quindi di donarli, con tutto il proprio cuore slanciato in questo proprosito, si di donarne un 20, no 5 %, anzi di utilizzarli al meglio, a fin di bene, di non disperderli, di non farseli rubare, e di non farsi raggirare, appena hai un traffico scopri di che pasta è fatto il mondo, cerchi di avere il meglio che si può avere, di avere il meglio di ciò che i soldi possono comprare e di quel lustro che possono dare prima di spenderli, quindi di farne altri, per poterli spendere senza restare privi di lustro, poi di mascherare gli introiti al fisco, e poi di assicurare che i figli godano dello stesso diritto acquisito...quello di essere ricchi, o da un punto di vista sintomatologico, di dipendere dal denaro,... insomma tutta la sequela tipica delle tossicodipendenze.

Quindi il nostro slogan dovrebbe essere non Soldi alla scuola ma Mezzi, strumenti e aule, non stipendi, stages. Non supercattedre. Interscambi con l'estero e costruzione di una rete permanente di scambio, apertura della ricerca nei suoi ritrovati e utilizzi, non soldi, una rete di divulgazione viva, costante, aggiornata, chiara.

Bene, chiarito l'obiettivo ora ci serve uno slogan
che ne dite di
ARIDATECE LA MERENDA BANDA DI SOMARI FARABUTTI...

L'inverno è fuori


Sartre diceva -l'inferno sono gli altri.-

A me piace anche: -l'inverno è fuori-, ma essenzialmente non l'ha detta nessuno.

Quello che intendeva Sartre, volto in altri termini potrebbe essere “Capirsi è il paradiso.” . E questa l'ho detta io. Wow!

Dobbiamo capire che il linguaggio è tutto. Il resto, sguardi, sapori, musica, tutta roba fantastica, è tutta roba per noi sempre più premasticata in quanto comunità e sempre meno percettibile in quanto singoli individui dotati di gusti differenti. Il gusto si sta perdendo in profondità ed in superficie, soprattutto in personalità.

Il prezzo pagato per le macchine non è negli scontrini ma nella nostra regressione funzionale, nel nostro impoverimento sensoriale. Non aspettiamoci neppure macchine sempre più belle, saranno sempre più veloci ma più brutte, a grattare i fondi di fantasie estetiche di cui non si è più capaci.

Abbiamo appiattito tutti i nostri linguaggi per curare in maniera sartoriale su quello verbale, per poter velocizzare e razionalizzare i rapporti sociali, i quali erano tutto.

Poi venne la TV. LA macchina da vedere, la macchina che ci vede. LA tv è specchio di vita. Quando poi però la vita non c'è più perchè si passa molto più tempo alla TV, allora i pochi goffi tentativi di vivere sono mutuati e scopiazzati dalla televisione...riflettiamo il nostro specchio!

La televisione ha tolto a tanti il disagio di misurarsi con la complessità dei rapporti sociali, il linguaggio ha perso molta della sua funzionalità e importanza economica, logica, di scambio e condivisione e comprensione e arricchimento e discussione, precludendo a intere tonnare di bambini di sapere cosa fosse la vita prima della tv e la cura che sia aveva del linguaggio come di monete d'argento. I libri erano casseforti. I vecchi erano banche. Gli aborigeni ancora conservano stracci di potere telepatico, e fino agli anni 70 esistevano individui come Fonzie, che sapevano ascoltare un motore come il respiro di una donna, sapevano toccare un jukebox e farlo partire, toccare una donna e farla partire.

Ora dopo aver impoverito i nostri sensi stiamo perdendo e sperperando il linguaggio, per poter mentire sul medicinale, per rendere sexi un'assicurazione sulla vita o pervendere l'asciugatrice stiamo sputtanando tutta l'antropologia e la psicologia e il rinascimento che siamo riusciti a racimolare in qualche università, Sbricioliamo il linguaggio per il tornaconto di pochi sorci miopi e per la disgrazia di miliardi di topi ciechi.

Ci ritroveremo naufraghi a boccheggiare visioni sul bagnasciuga del linguaggio...akuaaaa, ciboo....aamicooo...ipooood.

Dobbiamo capire che il linguaggio è un bene comune al pari delle strade ma decisamente più importante.

Gli sms hanno ritardato la disalfabetizzazione, forse... ma probabilmente hanno anche diminuito l'uso di uniposca con cui tatuare panchine nel bisogno irrefrenabile che hanno i teenager di rappresentare e perpetuare i sentimenti.

Quando dalla Thailandia chiamo mio fratello a Berlino il miracolo più flagrante che avviene non è il telefonino ma il fatto che posso far scorrere nel suo cervello immagini di ciò che è successo a me questa mattina. Se il telefono lo prende la sua amante albanese, beh io non saprò farle capire niente e lei non riuscirà a dirmi che mio fratello ha scordato il telefonino a casa.

Ciò che siamo e che possiamo e che facciamo e come lo facciamo, quello che crediamo di sapere e che crediamo di fare, tutto ciò consegue dal linguaggio che abbiamo mangiato fin lì e da come lo abbiamo masticato e assimilato, se in grassi o in muscoli e blablabla....

Capirsi è l'unico paradiso in qui conosciuto dalla comunità Umana.

Ma tanto non è possibile.

.E allora...Passiamo al piano due

Convicere. Persuadere.