Monday, December 17, 2012

Grillo e le Lezioni Democratiche

Una riflessione su Grillo il movimento e il sistema democratico Italiano in particolare rivolta a coloro che, come Federico Pistono, SINCERAMENTE pongono questioni di democrazia al movimento,
cerco di essere rapido per rispetto del tempo di chi legge o ascolta e il tempo é un protagonista invisibile di tutta la mia riflessione, ma senza perdere di vista il contesto, il senso delle proporzioni, altro leitmotiv della mia riflessione, perché questi due temi stanno alla base dell'uso della rete: internet offre molto ma ruba anche tantissimo TEMPO, lo frammenta col rischio di sgranare la percezione complessiva del singolo, di azzerare il senso delle proporzioni, come negli ultimi quadri di Monet, che per inseguire luce e fotoni non poteva piú disegnare oggetti. La comunicazione deve seguire criteri un po' piú palpabili. Quindi vi chiedo dieci minuti sperando di aiutare a risparmiarne molti di piú
  1. Chi sono io e il mio rapporto col movimento5s
    Sono solo uno. Un uomo con limiti e pulsioni, nato a Bergamo, vado pazzo per la letteratura, sono laureato in storia contemporanea, ho lavorato alla tesi in Australia, per un caso strano ho lavorato 5 anni nel cuore di mafia, all'aeroporto di Palermo tanto voluto da tano badalamenti ma dedicato ingiustamente ai golpisti falcone borsellino, poi a Milano ho lavorato come account per l'estero per progetti legati all'Enel, poi come copywriter, quindi ho lavorato in Asia due anni, ora sto a Berlino e faccio il cuoco, scrivo, suono la tromba, e non sono mai stato piú felice.
    Sono iscritto al m5s da anni, da quanto non ricordo, seguo Grillo da sempre e scrivevo su lui 7 anni fa , come puó vedere chi va al link http://smokinintheigloo.blogspot.de/
    ma quando ho voluto votare alle parlamentarie ho scoperto di non poterlo fare, non avevo mai autenticato la mia identitá e non permettono di farlo sotto elezioni. Mi é dispiaciuto ma penso che abbiano perfettamente ragione. Certo, ho pensato, avessero 10 persone in piú potrebbero considerare molti piú casi, ma appunto significherebbe creare una burocrazia e creare dei casi, perdersi in mille sfumature di grigio, non deve funzionare cosí, meglio delle regole tranchant, dei salvavita. Comunque io sono uno, che parla a nome proprio e non finge di essere portavoce di tanti, si vedrá poi sulla rete la credibilitá che mi si vuole dare e siamo al secondo punto.
  2. la democrazia in rete:
    questo concetto SULLA RETE UNO VALE UNO, che Grillo insegna al popolo meno internauta d' Europa e ora la parte meno internauta di questo popolo glielo rinfaccia, é inscindibile dall'altro concetto, ovvero che sulla rete si forma una credibilitá, piú rapidamente ed efficacemente che su qualsiasi altro mezzo, quindi uno vale uno al momento del voto, ma al momento della comunicazione OGNUNO VALE SE STESSO.
    Schifani é presidente del senato ma se apre un blog lo visitano meno che un blog di cucina macrobiotica, il suo valore istituzionale é sfalsato rispetto al sua utilitá di persona e sulla rete che é un acceleratore temporale lo scopriamo subito perché vaglia rapidamente ció che é utile. La tv é un rallentatore temporale, appartiene a pochi che ne curano i meccanismi in modo che l'acqua arrivi sempre a loro mulino. Berlusconi, reTV, insegna: se EmilioFede parla bene di me é acqua per il mio mulino, ma pure se Mai dire gol mi critica, nelle mie televisioni, l'acqua degli sponsor, che é buona ancor piú di quella del consenso diretto, arriva al mio mulino. Poi coi soldi degli sponsor io ci compro leggi, senatori, centravanti, gruppi editoriali e avvocati, tanti avvocati che mi permettano di pagare meno le leggi i senatori i centravanti e i gruppi editoriali e Siamo giá al punto terzo.
  3. il contesto, la Democrazia Italiana
    ovviamente un argomento infinito, ma noi procediamo con una domanda tornasole sui rapporti di forza, perché dobbiamo appunto recuperare il senso delle proporzioni. Di solito una persona o in istituzione si possono giudicare dai suoi nemici.
    Chi sono i grandi nemici dell'Italia? L'italia é il paese dove nasce e prolifera la piú grande industria al mondo, la Mafia, con la sua struttura molto particolare. La mafia moderna nasce formata da 10 uomini per lo piú ricottari, 100 sottoricottari e un esercito di 10 mila ricattatori, killer estorsori che gestiscono droga, prostituzione, contrabbando. Come tutti i violenti, i mafiosi sono persone fondamentalmente infelici, fino al giorno che non trovano l'amore, l'anima gemella. La mafia la trovó nella politica, anch'essa piena di sanguisughe ma che non puntano a tante piccole estorsioni ma a quelle grosse, che succhiano alla fonte del denaro e del potere, la polizia anziché stanarli li scorta e per difenderli picchia la gente in piazza, la mafia si innamora pazzamente della politica, che é una candida evoluzione della mafia, come nel gabbiano johnatan livingston, una sorta di mafia2.0. E fu un lungo fidanzamento d'amore, anni bellissimi, qualche morto ogni tanto come Salvo Lima ma in quale fidanzamento non ci sono scosse d'assestamento, erano gli stessi anni in cui il futuro padrone d'italia, amico intimo del politico piú influente del paese, aveva un boss mafioso personale che gli accompagnava a scuola i figli. Amore vero tra mafia e grandi poteri. Ma poi arriva il pool antimafia, il vero nemico dell'Italia che vuole distruggere questo fidanzamento (il cui segreto idillio viene tuttora difeso persino dalla consulta che qualche giorno fa ha deciso per la distruzione delle telefonate Mancino Napolitano). L'italia é questo connubbio di mafiosi sublimati che influenzano televisioni, giornali, parlamento, ben coperti dietro una cortina spessa di mafiosi oldstyle, quelli che ogni tanto finiscono in galera, quelli il cui romantico capoccia Riina disse, le cose si stanno facendo pericolose, il fidanzamento é in crisi perché abbiamo smesso di conquistarci a vicenda, ci siamo impigriti, effeminati, ci diamo per scontati, riniziamo a fare botti, qui ci vuole un bel matrimonio con botti. Quindi dopo 30 anni di mafia fidanzata con lo stato si é consumato il matrimonio, nei botti per festeggiare ci si sono trovati Falcone e poi Borsellino che volevano distruggere l'idillio che regolava i rapporti di forza nel paese. Questo é il fenomeno principale del paese che spiega come il suo massimo rappresentante fino all'avvento di berlusconi, ovvero Andreotti, lo stesso che Moro dalla sua prigione maledisse, sia stato condannato prima a 23 anni di galera per mafia, poi prescritto in cassazione per aver commesso i fatti solo fino ad una certa data. Alla notizia della prescrizione l'intero parlamento si solleva commosso e gli stringe le mani, tutti in fila e questa é l'italia. L'Italia é quell' Andreotti quella DC, quel Cossiga, presidente della repubblica e senatore a vita che dice “certo che ci eravamo armati clandestinamente contro i comunisti”, e che dice anche “con questi dell'Onda studentesca bisogna fare come facevo io, due infiltrati che fanno casino e poi cariche di celerini, cosí queste maestrine imparano...” Insomma in due parole i nemici dell' Italia erano Falcone e Borsellino e chi li segue, per questo il paese li ha ammazzati e continua ad ammazzarli.
    Dopo questi due golpisti, che volevano fare una Norimberga al sistema senza aver vinto una guerra ci si mise un'altro giudice. All'apparenza meno istruito, meno sottile, una persona non cresciuta in cittá ma in campagna, ma nei fatti piú furbo e comunque piú fortunato, aveva capito cos'era che avrebbe potuto salvare i suoi colleghi, la loro visibilitá. Solo che non ne avevano avuto abbastanza, da vivi. Lui stesso stava cavalcando in qualche modo l'enorme visibilitá che si erano guadagnati loro morendo. Per questo Di Pietro, per primo, decise di mettere in televisione i processi, per salvarsi la vita. E per dare al popolo piú televisivo al mondo quello di cui aveva bisogno, enterteinment, sull'onda del quale riuscí QUASI a uccidere il sistema. Ma allora il sistema cercó di resistere con gli stessi mezzi, dato che i mezzi appartenevano quasi tutti a Re tv, e da uno dei personaggi piú noti ed eroici al mondo Dipietro divenne agli occhi del popolo piú televisivo del mondo, uno sgraziato, furbesco arrivista che muoveva il 2 o 3% in parlamento. Ma la madre dei golpisti é sempre in cinta e dopo DiPietro, avvicinandoci sempre un pó di piú vediamo un personaggio estremamente pericoloso, fa il giornalista, non emette direttamente condanne ma in un popolo tanto sanguigno le condanne a mezzo stampa hanno un certo effetto. Montanelli é morto defraudato della sua creatura e denigrando la destra liberale cui si era sempre sforzato di appartenere pur non avendola mai trovata. Dalla sua bottega peró esce questo rompicoglioni a cucú che sembra sapere sempre tutto e che pretende persino di dirlo. Il sistema non riesce a digerirlo, non riesce neppure ad infangarlo, anche perché chi meglio di un informatissimo giornalista conosce il sistema? Omen nomen Travaglio lo vorrebbero “sparire” in molti, ma anche lui ha troppa visibilitá ed evidentemente non si rende attaccabile sotto il profilo personale se non presso i tifosi accaniti del Milan. Ora il sistema che giá aveva tra i coglioni sto serio giornalista, di colpo si trova tra le palle uno che é pure peggio. In realtá é in giro da un bel pó, da prima di Travaglio , e lo hanno giá sbattuto nell'angolo un paio di volte, ma essendo un comico é una figura in qualche modo incomprensibile, inafferrabile per un sistema che la comicitá non la conosce perché é nato triste e vive morto succhiando la vita delle persone. Questo comico é capace di attrarre consensi in maniera tanto rapida, contagiosa e radicata, di destare le coscienze cosí inaspettatamente, che il concetto di colpo di stato che possiamo applicare a Falcone a DiPietro a Travaglio, con lui si inverte, quasi si ribalta, inizia davvero a far sembrare che il colpo di stato lo stiano facendo gli altri quelli che comandano, si trovano sulle loro poltrone spiazzati scomodi, cambiano chiappa sulla sedia, mugugnano, come se non fossero cosa loro quelle poltrone, quei grandi capi tribú, il cui Motto da sempre é COSA NOSTRA Grillo osa chiamarli dipendenti pubblici. Vuole tagliere stipendi ai supermanager e ai politici, considera aria e acqua un bene pubblico, vuole levare alla famiglia Benetton la gabella delle autostrade, vuole rimandare al mittente tutti i contratti per il nucleare, per i ponte, per la Tav, gli inceneritori, vuole mettere VERI organismi di controllo alla finanza e alle grandi imprese per evitare altre Cirio Parmalat, vuole levare finanziamenti pubblici a giornali, vuole frenare gli armamenti, estendere il diritto all'informazione per nascita, dare un salario di sopravvivenza come in ogni paese d' Europa tranne in quelli quasi falliti. Fare eleggere i rappresentanti direttamente, É talmente spiazzante che persino Dipietro e Travaglio, amici suoi, lo trovano un tantinello eccessivo.

  4. Il sistema reagisce contro l'antidemocratico Grillo con domande "urgenti"
    Importante: nonostante il tono accusatorio esse non sono tecnicamente accuse, nessuna di esse implica un reato neppure morale, Grillo non fa niente che non possa fare, e non fa niente di nascosto anche se l'accanimento contro lui sembra suggerirlo di continuo, sembra voler compensare il mancato accanimento contro Berlusconi di coloro che adesso definiscono Grillo un incrocio tra Bossi prima maniera e Gabibbo. Comunque, in un paese come quello sopradescritto, un intero sistema di potere che vuole annientare grillo come primo obiettivo, cosa fa? Certo va a vedere se ha ritirato lo scontrino ogni volta che ha comprato un bicchiere di latte fresco alla baita, va a vedere se sua zia si faceva, ma poi cosa fa? Il gruppo di potere piú compatto al mondo (come dimostra la mappa del potere pubblicata proprio da Grillo) dove per vincere un elezione si puó comprare 4 o 5 regioni a 50 euro al voto, o con sacchetti della spesa, un paese dove si sguinzagliano gli Sgarbi contro al giudice perché la sua scorta ha investito una persona o solo perché ha i calzini azzurri come reagisce?
    Alla luce di quanto detto, niente di piú probabile che le centinaia di voci che cercano di smontarlo sul web, queste centinaia di utenti che camminano tra i suoi germi come novelli pieroangela, non siano utenti “reali” ma altrettanti saccheti della spesa, sgarbi senza faccia e in versione economica. Certo gli fanno sponda anche i milioni di allenatori italiani che ogni volta avrebbero fatto meglio di chi ha creato la squadra dal niente, senza soldi e l'ha portata a vittorie impensabili, cosi´pure gli fanno sponda l'intellighenzia piú snobisticamente acconchigliata in se stessa che si conosca al mondo, quegli Scalfari che pur avendo combattuto Craxi e Andreotti, come li ha combattuti Grillo, ora, sonnambuli nell'italia di sgarbi, Gasparri e Dell'utri, definiscono Grillo il peggio dell'italiano. Fanno pensare con un datore di lavoro che promuove inceneritori.
    Scopo di queste domande non é avere una risposta, ma frammentare il tempo dell'avversario e la concentrazione dell'opinione pubblica, per cui si creano domande che non valgono il tempo che rubano e si fanno rimbalzare in rete, cercando di inquinare la sorgente che piú lo sostiene, e questi campioni dello status quo dicono che ogni non risposta é prova di antidemocraticitá, questi mostri cercano di annullare il senso delle proporzioni ingrandendo all'inverosimile i germi nella saliva di grillo che a loro volta sembrano mostri, tutto per guadagnare o meglio rubare altro tempo, tempo, tempo, ancora il tempo, sempre il tempo, tanto piú prezioso per chi per esempio in questi giorni vive in camper raccogliendo firme , insomma c'é gente che pagherebbe e probabilmente paga perché si uccida il grande alleato di Grillo, il TEMPO. La rete é un acceleratore temporale e allora bisogna frammentarla smerigliarla drogarla. Non facile perché appunto Internet non é la tv, non é la stampa, ha un metabolismo velocissimo e si disfa delle tossine rapidamente, per ogni falsa questione posta a Grillo ci sono diecimila persone che rispondono a tono, vengono bollati con facili etichette come fanatici, ma chi predica la libera informazione é TENDENZIALMENTE un antifanatico naturale, perché non accetta un sistema chiuso necessario al fanatismo. Ogni discussione innescata in internet contro di loro rischia di ottenere l'effetto opposto, cioé di svegliare coloro che sono sinceramente interessati alle soluzioni piuttosto che al tifo calcistico.
    Quindi gli si chiede, dove finiranno i soldi per le comunicazioni? Grillo guida il il treno della comunicazione, il trenino su cui in tanti ora gridano come bimbi in gita l'ha inventato e costruito lui, lo tiene lui sui binari...la Sua credibilitá é la locomotiva che ha portato il treno a questa velocitá, il 18 %in Sicilia! Gli eletti gestiranno la politica ma lui gestisce la comunicazione. Grillo e Casaleggio, suo manutentore come tramvieri sono EVIDENTEMENTE eccezionali, poi alle singole stazioni i passeggeri potranno fare quello che vogliono, ma non ci saranno piu´vagoni regali per pochi eletti, si potrá viaggiare comodi e in maniera economica, si salirá sul treno solo se si dimostra che si é interessati al progetto e non alla carriera. 
    Si insinua che Grillo si tenga i soldi, oppure permettera a Casaleggio di tenerseli? Non da ieri ma da 20 anni Grillo riempie i palazzetti senza aiuto di nessuno, non per fini politici ha deciso di destinare una cifra ingente per l'acquisto di un telescopio e uno spazio nei suoi spettacoli allo scienziato Montanari, poteva solo dare risalto al caso, invece ci ha messo il suo tempo e il portafoglio.
    GRILLO é un ducetto e chiunque non sia d'accordo con lui, fuori dalle palle... Grillo ha espulso, una persona che dopo aver contravvenuto a regola scritta nel codice etico, piccata da una metafora, ha detto che lui é un maschilista figlio della peggior cultura Berlusconiana, cioé quella di BondiFedeSgarbiBriatorePreviti Dell'Utri, mafia prostituzione minorile massoneria ...ora il movimento candida cosí tante donne che le quote rosa finiscono per penalizzarle? E non sono neppure veline. Favia idem, ha detto delle cose in un intervista e il contrario 5 minuti dopo allo stesso giornalista, quindi oltre al fatto che anche se non é un completo idiota é comunque un individuo immorale, ha praticamente detto: io non credo nel movimento, chi l'ha fondato sta facendo cose che puzzano poco chiare, la conseguenza dovevano essere le sue dimissioni invece niente, ha preferito vivere la gloria della vittima incolume...
    Si dice che sia impossibile intervistarlo ma lo hanno intervistato giornali di tutto il mondo.
    Si dice che non voglia il confronto eppure quando lo ha chiesto lui a Bersani é Bersani che ha rifiutato
    L'unica questione che pare sincera, l'osservazione piú tecnica, postata da FedericoPistone, perché non affidarsi ad un server Open source invece che a quello creato da Casaleggio? A tanti piace come proposta e se ne deve parlare, sebbene a chi affidi il Blog il suo creatore siano fattarelli suoi, ma comunque, cambiare le ruote in corsa non é mai sembrato facile, se mancano tre giri alla fine della gara e si mette a piovere, e sei tra i primi, che fai ti butti nei box?
    Conclusione
    Data l'implosione del sistema (che solo lui aveva previsto, giá cinque anni fa, mentre gli esperti vedevano l'uscita dal tunnel...) ora Grillo si trova in una corsa disperata per gestire il consenso, cosa difficile ovunque ma in italia, dove come diceva Enzo Ferrari ti perdonano tutto tranne il successo, ecco tanti anche tra gli “amici” che gli danno ogni tipo di democratica lezione. Affidi il blog ad una societá di comunicazione informatica é pazzesco, neppure Orwell avrebbe immaginato tanto! Che non hai ancora creato una perfetta web democrazia, ma anche se sei il primo che ne ha parlato e che cerca di farlo noi ti buttiamo addosso pietre perché se non possiamo essere te almeno vogliamo brillare della tua luce ed essere coloro che ti venderanno per 30 denari

Friday, September 04, 2009

Gliela faccio vedere io, al giudice, la sbarra.

Berlusconi dimostrerà in tribunale di non essere impotente...
e lo manda a dire a Ghedini...
C'E' ANCORA QUALCUNO CHE NON AMA QUEST'UOMO!? L'unica volta pronto ad andare in tribunale è per difendersi da un' ingiuria (mossa da Feltri) che lo scagionerebbe da altre.
Immaginiamo...:...
Imputato, cioè presidente, si alzi
Giudice, la prego, si giri.

http://www.libero-news.it/pills/view/19728

Were I be an Alien would land in Japan

The japanese first lady has been captured by aliens, maybe for science, or maybe just for fun. And Nobody Believes her, except for the husband...the brand new Prime Minister(Think About that, a left govern after 40 Consyears)...Ok, Japaneses deserve ...Alien's attention more than any else, they almost invented them, and destroyed milions of them in cartoons
http://misterobufo.corriere.it/2009/09/ufo_xfiles_avvistament

Friday, April 17, 2009

P2 vs. P2P (Internet contro Inter Nos)

La Battaglia della controriforma è aperta, nonostante non sia mai stata apertamente dichiarata e sia condotta nello stile decadente e furbesco dei suoi disperati sfidanti, tra circoli di golf e vela, negli ascensori con posaceneri colmi, con battute al cianuro sbriciolate sul buffet, tra i blog copyncollati di soubrette deputate e cravatte a sonagli che sibilano insulti o danzano al suono di una pifferaio padrone, nei salotti tv. Ma non è una baruffa, è una arena di gladiatori e belve e toreri e pagliacci, in tanti momenti la calca è tale che si confondono il toro e il buffone.
E' guerriglia ultramediatica, è battaglia tra i padroni dei media, i vecchi media e i nuovi media, pochi BossMiliardari da una parte e miliardidiutenti-padroni dall'altra. I banditori prezzolati da bordo arena ci dicono come sta andando la battaglia la sotto la polvere, peccato che i banditori siano anch'essi parte della disputa e mentendo non fanno che allargare lo iato tra i media controllati e i media interattivi. La lotta è tra Chi possiede gli strumenti della comunicazione mediata E\O creda comunque suo dovere prenderne il controllo e coloro che usano gli strumenti alieni a controllo centrale, la rete, il peer to peer, l'informazione condivisa, immediata, integrabile, discussa.
Mr E/O naturalmente è lui, in italia adesso è tanto facile individuarlo poichè è una persona sola e ben compressa posta al centro del bersaglio, del maggiore conflitto di interessi e ineleggibilità della storia, al centro di tutto ciò che è possibile controllare. E' IoIoIo.silvioberlusconi.ego. E poichè il tipo di trama che questi rappresenta possiede e difende è concentrica, centripeta, col Ragno al centro, massonica, mafiosa, gerarchica, insomma con nomine e portafogli e privilegi da distribuire, finanziamenti ai giornali, alle banche, voti di scambio, procure tenute alla fame e alla gogna mediatica, puttanificio e vacanze premio, inviti a cena, immunità, così tutti coloro che vivono all'ombra del mostro, che vivono delle sue briciole cospicue, non gli si schierano da pari ma da servi, coloro che se risucchiati dalle finestre di internet resterebbero come statue pompeiane ricoperte di catarro e verdure, come Mastella che credeva di usare le stesse armi di Grillo e si è trovato sotto la gragnuola di pomodori degli utenti.
Questo lo stile dei ragni, invece la rete multicentrica difende se stessa come al solito, con miliardi di clic che sgretolano ciò che non serve.
L'informazione che finisce in rete viene mondata di ciò che in essa non costituisce davvero un' utilità, si arrota, acquista o perde credibilità tanto più è fitto l'uso che se ne fa, il rimbalzo la condivisione la integrazione dei dati.
I produttori di informazioni inutili o dannose, consci o meno, prezzolati o meno, si danno comunque daffare per inquinare l'uso della rete e rallentarne i meccanismi di selezione e acquisizione rapida. Per norma costituente tuttavia in rete lavora meglio chi la rete la difende, chi la capisce, chi ne cura gli strappi e ne riconosce la funzione di universale mutua convenienza.
Attenzione a chi sottovaluta questa lotta, è la lotta della nostra epoca, è lotta di liberazione e giustizia, è la nostra rivoluzione, ricordate Lutero che spaccò il mondo in due tra coloro che volevano comandare e educare nel nome una bibbia incompresa e coloro che godettero del suo servizio di traduzione for free, abbattendo in un colpo molte gerarchie, costi, privilegi, nonsense, caste e servaggi. Internet ha abbattuto mediazioni di poco valore; costi di stampa e di burocrazia; accesso, velocità e controllo delle informazioni.
E'una rivoluzione persino nel modo di fare la rivoluzione. Gli altri vorrebbero che usassimo barricate, perchè con quelle si può giocare, hanno pronti rabbiosi omini blu e carrarmatini per quel tipo di rivoluzione. Non sono pronti per questa rivoluzione di coscienze, questo vietnam dell'autocoscienza, proprio mentre stavano perfezionando il pensiero unico. Stanno studiando il napalm che spiani la flora ricca e insidiosa del pensiero vario. Stanno scivolando in un neobarocco controriformista, perchè la gente abbia dipendenza da showbussiness. Vogliono almeno tenersi la porzione del mondo che sapranno comprare in cambio dell'anima, resterà loro il terzo mondo mediatico. Ma essendo questo terzo mondo non geografico ma diffuso, amalgamato al mondo informato dai vecchi confini politici e culturali allora ogni paese avrà in seno spaccature tra i vari nomi del fascismo e i pochi nomi della civiltà.
La rete ci aiuterà a rispondere alla domanda epocale, quella eterna- il M'ama o non m'ama che da sempre poniamo ai nostri dei. Poichè Internet dice anche qual'è la nostra febbre, quali i nostri mallanni collettivi , quale LA SOMMA dei nostri impulsi, fino a quì quantificabile solo sotto forma di riscaldamento globale. Se risulterà negativa allora è inutile lottare, meglio godersi la lesta estinzione. Se invece la somma dei nostri impulsi e saperi è volta alla soppravvivenza allora è bene che P2P sopravviva a questa e altre P2.
Se vincerà l'accordo segreto su quello sociale, il dominio di pochi uomini su quello delle informazioni, se l'uomo di Hume trionfa contro quello di Hobbes, se quelli che pretendono di aver letto Macchiavelli vinceranno su quelli che lo hanno letto davvero, se la P2 vincerà contro il P2P, se vinceranno coloro che disprezzano la memoria e irridono il futuro trovandosi nel presente provvisti di una cantina e di una santabarbara, allora, lo sappiamo già, resteremo in balia di comandanti ubriachi che a forza di schiantare i loro equipaggi quà e là hanno sciolto il polo.
L'italia è quello che si chiama un punto di vista privilegiato, è la prua del Titanic, in un mondo che si sta slegando in scialuppe confortevoli,leggere, interconnesse, ecologiche e sicure. Perchè è una TVcrazia, il cui padrone, Puffo Baruffa, va in mezzo ai grandi della terra vestito da Zio Paperone e tuona contro i paradisi fiscali, lui che di cognome fa Caymann, come le isole di cui è console onorario.
La principale strategia messa in campo da questi Tvsauri e' screditare i protagonisti dell'informazione libera, e si assiste a strani effetti nella battaglia.
L'esito immediato delle baruffe è di solito tragicomico, d'altra parte i vari specialisti prendono posizioni da commedia dell'arte mentre il più serio, combattivo, moderno e preparato tra tutti è l'unico che di professione fa il comico.
Ecco ad esempio Santoro, uomo Tv, che porta in seno al media + partitico e controllato alcune battaglie di informazione libera e Utile, battaglie contro la demistificazione dei Valori che da Aristotele a Goethe a Pasolini e Vonnegut sono la nostra maggiore ricchezza spirituale e anche la nostra via d'uscita dalle catastrofi dell'ignavia.
Santoro ha dato voce a denuncie di guasti e malaffare nell'edilizia italiana, all'indomani del grave terremoto d'Abruzzo: è crollato un ospedale seminuovo, e lui anzichè unirsi al coro di prefiche e piagnone del villaggio Italia, anzichè invocare PadrePio e Don Silvio ha denunciato responsabili. Ma criticandolo e attaccandolo da tutti i fuochi, da tutte le presidenze, gli si fa gran pubblicità, cosicchè lo Share, l'ultimo tra gli dei rimasti a pretendere offerte dalla banda di sacerdoti cialtroni che comanda lo schermo piatto del pensiero unico, lo Share stesso da ragione a Santoro, che nella puntata riparatrice sbeffeggia di nuovo con fatti e ironia e così la Tv vince una bella battaglia, contro se stessa.
Fico.

Thursday, March 26, 2009

Armata Mia

Riporto il breve articolo di Zorro alias Travaglio marco sull'unità del 25 marzo
Manganelli canterini
"Il vicequestore Gioacchino Genchi, da 20 anni consulente dei giudici in indagini di mafia e corruzione, è stato sospeso dal servizio. Motivo: ha rilasciato interviste per difendersi dalle calunnie e ha risposto su facebook alle critiche di un giornalista. «Condotta lesiva per il prestigio delle Istituzioni» che rende «la sua permanenza in servizio gravemente nociva per l’immagine della Polizia». Firmato: il capo della Polizia, Antonio Manganelli. Se Genchi avesse massacrato di botte qualche no global al G8 di Genova, sarebbe felicemente al suo posto e avrebbe fatto carriera (Massimo Calandri, «Bolzaneto, la mattanza della democrazia»): Vincenzo Canterini, condannato a 4 anni in primo grado per le violenze alla Diaz, è stato promosso questore e ufficiale di collegamento Interpol a Bucarest. Michelangelo Fournier, 2 anni di carcere in tribunale, è al vertice della Direzione Centrale Antidroga. Alessandro Perugini, celebre per aver preso a calci in faccia un quindicenne, condannato in primo grado a 2 anni e 4 mesi per le sevizie a Bolzaneto e a 2 anni e 3 mesi per arresti illegali, è divenuto capo del personale alla Questura di Genova e poi dirigente in quella di Alessandria. Le loro condotte non erano «lesive per il prestigio delle Istituzioni» e la loro presenza è tutt’altro che «nociva per l’immagine della Polizia». Ma forse c’è stato un equivoco: Manganelli voleva difendere Genchi e sospendere Canterini, Fournier e Perugini, ma il solito attendente coglione ha capito male. Nel qual caso, dottor Manganelli, ci faccia sapere."


Ci và comprensione. Anzichè attaccare sempre l'integrità delle forze dell'ordine, chi davvero ne ha a cuore le sorti dovrebbe affrontare le radici del problema...pare che il 47% dei nostri dipendenti armati soffra problemi di erezione. Di lì a sviluppare una dimestichezza sconcertante con manganello e pistolina ci va un istante. Un istante. Bum!
(inoltre spariscono un sacco di quegli innovativi manganelli con la scossa, con parallelo aumento di situazioni emorroidali che rende un inferno la vita di pattuglia.Ahii!)

Sunday, March 08, 2009

l'Ovo Novo di dell'Utri non farà frittate

Una notizia.
Anzi una Non notizia. Non nascerà un Enciclopedia.
E' fallita OVO, società che covava il progetto notevole di un enciclopedia nuova. Un sapere Rinnovato, Rinato, Rifatto. Con chirurgica allegria. Una Videoenciclopedia, ci credano. Un approccio futurista.
Chioccie di questo sogno illuminista erano tre inveterati inventori.

Marcello Dell'Utri, inventore di Forza Italia.

Andrea Pezzi, inventore, si dice, della propria coerenza.

Dr M., l'inventore dell'Ontopsicologia. Psicologia del comando. Ci credano

Tre uomini in barca, una triade che evidentemente ha un rapporto diretto e confidenziale col Nuovo. Tre imperterriti Colombi, inventori e pionieri.


Ho fatto il pubblicitario, inutile nascondere il mio imbarazzante passato nella speranza di rifarmi in futuro, come Fini, come Schifani, nessuna poltrona può incorniciare il mio profilo, resto sul trespolo. Tanto poi ci si ricasca sempre, nei propri peccati veniali... Infatti mi son crogiolato un po' all'idea che avrei potuto dare una spinta a così vigoroso e ovale progetto con qualche trovata all'altezza: "il passato? è tutto da scoprire".
Meglio si poteva inaugurare, dato l'approccio d'avanguardia, il concetto di
"Strip Story: svesti la storia",
o "Strip Story: lasciati sedurre dalla storia come non l'avete mai vista"
OVO, da cui non vedremo spuntare il beccuccio, non era solo un dolce stil Novo.
Era nuovo persino nei contenuti. Soprattutto nei contenuti. Ovviamente come ogni prodotto di rottura ha trovato dei detrattori: la consueta schiera di piagnone hanno gridato al revisionismo.
Altri ancora, non comprendendone il piglio leggiadro ne hanno criticato le sviste, tipo il non includere la nascita dell'unione europea negli accadimenti anno per anno. Ma l'ansia di completezza che affligge tante altre enciclopedie non aveva sedotto i sacerdoti di OVO. Un' Enciclopedia non deve informare, deve sorprendere, trovare nuovi scorci e nuovi quesiti, per quanto scomodi: è nato prima l'uovo o la sorpresa?
Ma non è perchè avesse sbagliato formula che questo progetto ha chiuso i battenti ancora prima di schiudersi, si ricredano i detrattori, si levino quel ghigno, perchè non è stato l'Elan Culturelle del triumvirato di intellettuali ad essere messo in discussione. Ma i libri contabili, i maledetti libri contabili, la maledetta rendicontazione dei numeri che pretende di tornare, di quadrare. La quadratura dell'uovo ancora non è riuscita.
La distrazione inoltre è il vizio tipico dei geni. Pensate che Dell'Utri, una storiella forse infondata ma che rende la caratura del personaggio, un giorno considerò distrattamente il curriculum di uno stalliere cui affidare lo stallatico più ricco d'Italia, ma sempre immerso nella sua insondabile cultura, non si accorse che c'era scritto "attuale occupazione: affiliato e responsabile della circoscrizione mafiosa del quartiere di Porta Nuova, Palermo".
Dell'Utri: intellettuale prestato alla politica, agli affari, ai salotti. Tanto si è prestato che conta dei crediti i cui interessi non si contano, tanto si è prestato che non si capisce tutta questa liquidità spirituale donde gli venga.
Prestato alla mafia persino, divenendo referente e trait d'union tra questi mondi tanto diversi,perchè non si creda che la pur sofisticata grana di questo filologo sia materia men che gradita ai più disparati ceti e sottoceti, caste, logge e gangs, stallieri, bombaroli e ricottari. Più che un uomo un soldino.
Dell'Utri: in particolare, non si può non emozionarsi a ravvisarne il parallelismo e diremmo l'affinità con Leonardo, anch'egli destinato a strepitosi successi eppure anche ad una sequela gloriosissima di progetti incompiuti perduti falliti crollati, sempre troppo avanti.
Dell'Utri è il secondo maggior responsabile dell'età dell'Oro che stiamo per vivere. E' nel parnaso. Quindi non piangiamo un martire. Eppure pensiamo con una punta amarezza, all'accelerazione che questo paese avrebbe ricevuto dall'edizione di questa videoenciclopedia, che avrebbe finalmente restituito la storia al concetto ineludibile di Share, di flessibilità, di enternaining, di posiTVismo.
I suoi insuccessi ci emozionano quanto e più dei suoi bersagli centrati. Unire mafia politica e loggia in fondo non era un compito tanto arduo in Italia, già molto avanti su questo, rispetto al tentativo di unire cultura, divulgazione e creatività, enciclopedismo e divertissement, filologia per ridere e barzellette per piangere.
E' nato prima l'uovo o la sorpresa?

Friday, February 06, 2009

Più Soldi alla ricerca scientifica

Quelli che la soluzione la vedono a portata di scienza.
Quasi sempre appunto ingegneri ed economisti, cioè un paio di individui di mia conoscenza che rappresentano nel mio personale acquario l'intera classe degli ingegneri e degli economisti,
Essi sentenziano, dare più soldi alle scienze e alla ricerca tecnologica. Sfornare più ingegneri... QUESTA è LA SOLUZIONE COME FATE a NON CAPIRLO?
A me chi crede molto nella tecnologia, chi crede e spera in un futuro tecnologico, scartando i mezzi del presente, come se non vivessimo già nel futuro tecnologico rispetto a 20 anni fà, nella fantascienza rispetto a 45 anni fa, i neovetero positivisti mi pare semplicemente una fottuta paura della vecchiaia, una paura fottuta di morire, per cui si scappa in avanti, senza pensare davvero molto a vivere bene. In vacanza il tecnofilo se ne sta sotto l'ombrellone, come tutti. Con un touchscreen anzichè un libro. Un touch Screen è una specie di libro di mille generazioni dopo, è incredibilmente più tecnologico di un libro, ma non dice assolutamente niente di nuovo rispetto ad una pergamena. Il moccioso che lo usa, che sia un moccioso di 12 o 58 anni, e' forse più ricco e felice di prima, di chi sfoglia il libro? Manco poco? forse un po' più stupido, tanto per categorizzare un po' le spiaggie.
La ricerca scientifica ossessiva mi sembra tipica di chi cerca soluzioni che possano perpetuare un modo di vita problematico, piuttosto che evolvere ad un modo di vita più razionale e piacevole e consapevole, attraverso i mezzi che abbiamo, mezzi per altro incredibili. Il basilico, le zanzariere, i ventilatori, il giradischi. Dio mio il giradischi, e il pianoforte? e le lasagne? Il futuro è la bicicletta.
Inventare cose che vanno più veloce dell'occhio serve a perdere di vista le cose.
Mi sembra tipico di chi non vede che ormai abbiamo rinchiuso l'anima sotto un burka tecnologico, da cui spuntano fuori solo gli occhi e il JoyStick.
La tecnologia a nostra disposizione ci permette di parlare dal Polo nord a Bali in tempo reale e gratis. Ma per capirsi è meglio per entrambi saper parlare una lingua in comune. La nostra tecnologia permette a mia madre di chiamare mia zia, che vive a dieci gradini di distanza, senza dover fare dieci gradini e chissà quale altro vantaggio.
Ma un po' più di Hugo, di Dickens, di Kafka o Calvino o Cervantes aiuterebbero tutti ad aver bisogno di meno tecnologia, ad essere meno centrifughi, meno insoddisfatti dell'aria che respirano, meno compulsivi nei bisogni, nelle scelte.
La cultura umanista aiuta a capire la vita, e questo significa sia gestirla meglio che gustarla di più. La cultura umanista aiuta ad essere ricchi anziché cercare di diventare ricchi. E Aiuta a condividere dei valori prima che a Valere qualcosa, aiutando poi a valere davvero qualcosa e a non inseguire il guinness di Tetris.
Questo pensiero dividerà in due parti i lettori, probabilmente senza causare ferite, e cioè ogni lettore dopo questo bivio si troverà ancora con gli occhi uniti nella stessa parte. Dividerà in Coloro che lo trovano un pensiero terribilmente ingenuo, insufficiente, approssimativo, triste ancorchè ingenuo e baldanzoso, financo pericoloso. E Coloro che sono d'accordo. Questi ultimi guarda caso sono quelli che Balzac l'hanno letto e con gusto, che sanno come la vera ricchezza sia nel pensiero e che noi tutti viviamo ben al di sotto delle nostre possibilità di godimento, cercando, ed è un circolo vizioso, di compensare con palliativi materiali. Vogliamo la luna.
Ma un Dio che si dimostrasse una buona Madre direbbe
“La LUNA.... ADESSO VUOI LA LUNA, PRIMA FAI I CAPRICCI MA POI, POI COME TRATTI QUELLO CHE TI AFFIDO EH? GUARDA LA TERRA COME L'HAI RIDOTTA? E ORA LA LUNA VUOI!?
La vita spirituale di cui parliamo non è quella di un convento, che è molto spirituale ma pochissimo vita. al contrario è quella del beach volley o delle balere, dei cinema, della spiaggia, di goni conversazione a tavola, di tutti i momenti sociali o culturali messi in crisi da una tecnologia che ci permette di ignorarci molto più di prima salvo sentirci poi tutti terribilmente ignorati, vittime di un mondo sempre più egoista.
Non parliamo di San Francesco, ma anche si. Parliamo di un approccio meno confuso e ignavo, meno arrogante e triste alla vita. Meno pauroso. La paura, chiedetelo agli psicologi, che parte ha nelle società ricche? Quanto gli rende la vita più meschina, quanto gli costa, cosa produce in termini di danni sociali, quali dinamiche perverse innesca?
E vogliamo davvero scoprire una pillola contro la paura o vogliamo imparare a valutare le cose con sapienza e lucidità?
La paura si combatte leggendo Churchill e S' Agostino, Cervantes, meglio molto che individuando la proteina che il nostro pancreas consuma quando abbiamo paura.

L'Italia è un disastro per come culla la propria ricerca scientifica. Ma prendiamo un esempio di un paese che invece copre di soldi i propri scienziati, purchè inventino nuovi giochi per i ministri del gioco del paese stesso. Parliamo del regno Usa e getta, i ministri del gioco sono i militari che dal 1940 comandano il paese e i suoi inimmaginabili fondi stanziati per gli armamenti. Probabilmente 191000 volte di più di quanto sia stato stanziato, fino a Obama, per la produzione di energia pulita.
Hanno speso il deficit dell'Africa moltiplicato varie volte per arrivare sulla luna prima di altri. E a distanza di un bel po' di anni questo cosa ci ha aiutato a risolvere. Qualche scienziato avrà avuto la prova che l'idrogeno era più complice che colluso col BigBang...wow! Questo ha avvicinato di più l'umanità alla conoscenza di sé, alla sconfitta della mafia, all'intesa mediorientale? L'invenzione del Sapone per ora è stata molto più importante dello Shuttle. La traduzione di Lutero molto più importante dell'aria condizionata.
La cultura umanista aiuta a vedere le priorità Umane. E questo, chiedetelo al qualsiasi economista serio, è la base dell'economia. Mentre creare consumi non prioritari è sintomo di capitalismo sovraesposto.
Il lato umanista di Einstein fu più importante di quello scientifico allorché dopo aver contribuito alla scoperta dell'energia atomica disse: “Come verrà combattuta la terza guerra mondiale non lo so, ma la quarta la combatteremo con le clave.” Einstein, lo dimostrò tutta la vita aveva molta fantasia, capacità di astrazione, che proviene sempre massimamente dalla cultura umanista, anche nella scoperta della relatività dove mise insieme risultati di scoperte precedenti.. E Wilde disse il peggior crimine è la mancanza di fantasia” altro slogan superbo. Il crimine di scienziati che hanno contribuito a costruire bombe è stata quanto meno la mancanza di fantasia preconizzata da Oscar Wilde. Un Crimine orrendo.
Come evitare che se i soldi alla scienza arrivano da un governo questa non si appiattisca sulle scelte del governo? Forse i soldi alla scienza li dovremmo dare singolarrmente...il nostro slogan potrebbe essere Adotta uno scienziato.

Monday, February 02, 2009

Slogan slogant

CAPIRSI E' IL PARADISO, abbiamo detto. E cioè una favoletta, capirsi è un miraggio. Ma è un ottimo slogan per inaugurare una nuova stagione di speranza.
Vogliamo o no raddrizzare questa nostra democrazia amorfa conflittuale e virulenta, e allora facciamolo a colpi di slogan.
Uno slogan ti libera dai compromessi, dai pensieri crespi e dalle odiose doppie punte del dubbio,
dalle orstinate rose dell'orgoglio,
uno slogan dà ai colpi di sole, ai colpi di testa, ai colpi bassi, una loro dignità.
UNO SLOGAN TI LIBERA LA GOLA.
E allora via, urliamo messaggi bruti e urgenti che possano ridestare le coscienze, o per lo meno rintronarle. Abbandoniamoci alla grazia del linciaggio verbale, degli schiaffoni cerebrali.
(Gli ultras, essendo gli unici guerrieri parzialmente organizzati che non abbiano alcun fine fuor che rituale, essendo barbari, ci sono arrivati prima, loro non si sono lasciati risucchiare dalla tv, hanno letto la gazzetta tutti i giorni e hanno studiato strategie d'attacco, hanno criticato strategie di calcio e di calcio mercato, hanno ricattato società ed arbitri. Loro sono rimasti svegli e hanno coniato slogan e canzoni... gli slogan sono il sale della scemocrazia. E noi vogliamo morire così scemi da farci esiliare, noi e il nostro linguaggio sofisticato, da degli scemi nati?
Ricordo ancora, ogni volta che torno a casa reggendomi ad un netturbino con la prospettiva di due giorni di ripristino psicoattitudinale a seguito di disattenzioni alcoliche, in quei momenti ricordo lo slogan della birra, ero bambino e un distinto signore diceva Bevi birra e campi cent'anni. Sono cresciuto e quel vecchietto mi sembra ancora un vecchietto ed è ancora lì. Io però alla decima birra mi sento dieci anni di più.
Parole volant Scripta manent Slogan dicunt.
o Slogan slogant
Uno Slogan ti slega

Con quale slogan iniziare un new deal ultrista di salvaguardia del linguaggio?
Cavalcando l'ONDA potrei dire
PIU' SOLDI ALLA SCUOLA.
Tanto per dire da che parte della lavagna stiamo.
Senonchè l'atto in sé di dare soldi potrebbe non sortire in un miglior servizio a giudicare dalla levatura morale di certi baroni della cultura. Infliggere la pena del potere, degli oneri, e della spartizione è proprio ciò che l'Italiano tipico non sa reggere. Non tira fuori il meglio da lui.
L'italiano è un animale gratuito, i soldi lui non li sa tenere, la storia patria, ancor prima che fosse patria ha lavorato e ha sedimentato nella sua corteccia cerebrale tanta cultura che il tapino, non riesce a gestirla, quindi gli diviene ignoranza in fin dei conti.
Nel giro di pochissimi secondi da chè ha intercettato una fonte di guadagno gli prende un furor panico, veterotestamentario di non meritarseli, si guarda attorno e s'ingobbisce, poi ammicca alla provvidenza e decide quindi di donarli, con tutto il proprio cuore slanciato in questo proprosito, si di donarne un 20, no 5 %, anzi di utilizzarli al meglio, a fin di bene, di non disperderli, di non farseli rubare, e di non farsi raggirare, appena hai un traffico scopri di che pasta è fatto il mondo, cerchi di avere il meglio che si può avere, di avere il meglio di ciò che i soldi possono comprare e di quel lustro che possono dare prima di spenderli, quindi di farne altri, per poterli spendere senza restare privi di lustro, poi di mascherare gli introiti al fisco, e poi di assicurare che i figli godano dello stesso diritto acquisito...quello di essere ricchi, o da un punto di vista sintomatologico, di dipendere dal denaro,... insomma tutta la sequela tipica delle tossicodipendenze.

Quindi il nostro slogan dovrebbe essere non Soldi alla scuola ma Mezzi, strumenti e aule, non stipendi, stages. Non supercattedre. Interscambi con l'estero e costruzione di una rete permanente di scambio, apertura della ricerca nei suoi ritrovati e utilizzi, non soldi, una rete di divulgazione viva, costante, aggiornata, chiara.

Bene, chiarito l'obiettivo ora ci serve uno slogan
che ne dite di
ARIDATECE LA MERENDA BANDA DI SOMARI FARABUTTI...

L'inverno è fuori


Sartre diceva -l'inferno sono gli altri.-

A me piace anche: -l'inverno è fuori-, ma essenzialmente non l'ha detta nessuno.

Quello che intendeva Sartre, volto in altri termini potrebbe essere “Capirsi è il paradiso.” . E questa l'ho detta io. Wow!

Dobbiamo capire che il linguaggio è tutto. Il resto, sguardi, sapori, musica, tutta roba fantastica, è tutta roba per noi sempre più premasticata in quanto comunità e sempre meno percettibile in quanto singoli individui dotati di gusti differenti. Il gusto si sta perdendo in profondità ed in superficie, soprattutto in personalità.

Il prezzo pagato per le macchine non è negli scontrini ma nella nostra regressione funzionale, nel nostro impoverimento sensoriale. Non aspettiamoci neppure macchine sempre più belle, saranno sempre più veloci ma più brutte, a grattare i fondi di fantasie estetiche di cui non si è più capaci.

Abbiamo appiattito tutti i nostri linguaggi per curare in maniera sartoriale su quello verbale, per poter velocizzare e razionalizzare i rapporti sociali, i quali erano tutto.

Poi venne la TV. LA macchina da vedere, la macchina che ci vede. LA tv è specchio di vita. Quando poi però la vita non c'è più perchè si passa molto più tempo alla TV, allora i pochi goffi tentativi di vivere sono mutuati e scopiazzati dalla televisione...riflettiamo il nostro specchio!

La televisione ha tolto a tanti il disagio di misurarsi con la complessità dei rapporti sociali, il linguaggio ha perso molta della sua funzionalità e importanza economica, logica, di scambio e condivisione e comprensione e arricchimento e discussione, precludendo a intere tonnare di bambini di sapere cosa fosse la vita prima della tv e la cura che sia aveva del linguaggio come di monete d'argento. I libri erano casseforti. I vecchi erano banche. Gli aborigeni ancora conservano stracci di potere telepatico, e fino agli anni 70 esistevano individui come Fonzie, che sapevano ascoltare un motore come il respiro di una donna, sapevano toccare un jukebox e farlo partire, toccare una donna e farla partire.

Ora dopo aver impoverito i nostri sensi stiamo perdendo e sperperando il linguaggio, per poter mentire sul medicinale, per rendere sexi un'assicurazione sulla vita o pervendere l'asciugatrice stiamo sputtanando tutta l'antropologia e la psicologia e il rinascimento che siamo riusciti a racimolare in qualche università, Sbricioliamo il linguaggio per il tornaconto di pochi sorci miopi e per la disgrazia di miliardi di topi ciechi.

Ci ritroveremo naufraghi a boccheggiare visioni sul bagnasciuga del linguaggio...akuaaaa, ciboo....aamicooo...ipooood.

Dobbiamo capire che il linguaggio è un bene comune al pari delle strade ma decisamente più importante.

Gli sms hanno ritardato la disalfabetizzazione, forse... ma probabilmente hanno anche diminuito l'uso di uniposca con cui tatuare panchine nel bisogno irrefrenabile che hanno i teenager di rappresentare e perpetuare i sentimenti.

Quando dalla Thailandia chiamo mio fratello a Berlino il miracolo più flagrante che avviene non è il telefonino ma il fatto che posso far scorrere nel suo cervello immagini di ciò che è successo a me questa mattina. Se il telefono lo prende la sua amante albanese, beh io non saprò farle capire niente e lei non riuscirà a dirmi che mio fratello ha scordato il telefonino a casa.

Ciò che siamo e che possiamo e che facciamo e come lo facciamo, quello che crediamo di sapere e che crediamo di fare, tutto ciò consegue dal linguaggio che abbiamo mangiato fin lì e da come lo abbiamo masticato e assimilato, se in grassi o in muscoli e blablabla....

Capirsi è l'unico paradiso in qui conosciuto dalla comunità Umana.

Ma tanto non è possibile.

.E allora...Passiamo al piano due

Convicere. Persuadere.