Hanno catturato Bernardo Provenzano. Ho sentito che era il Ricercato Nr 1 al mondo (Rn1); pensavo fosse Bin Laden, poco importa. Chissà però che l’entusiasmo istituzionale derivi anche dall’allegra prospettiva che attorno al 2041 si catturi anche la pecora nera di quella famiglia di petrolieri soci di casa Bush. Sarebbe circa l’epoca in cui finirà il petrolio, che è il movente, dicono i maligni, sia delle pecore bianche che di quelle nere. In quel caso l’ottantenne Bin Laden sarebbe da considerare non arreso alle armi ma consegnato dalla storia (e dagli acciacchi?), come furono Berlino Est o i crimini di Stalin. In barba ai billions dollars spesi in armi. A questo proposito alcuni dicono che anche Mr Provenzano sia in qualche modo stato consegnato dalla storia. Cioè che non sia più il Capo dei capi, oppure che altri capi lo abbiano “posato”. E’ questa ad esempio l’opinione di Andrea Camilleri, siciliano doc la cui lucidità è difficile da mettere in discussione. Speriamo che sbagli, in fondo costruisce ipotesi per mestiere.
Anche mio cugino ama le ipotesi. La sua è che egli si è lasciato prendere perché non ce l’ha fatta più, continuava a vedere quel suo Identikit e diceva, sprezzante: “nu mmi sumigghia ppè gniente”. Effettivamente, volendo fare un po’ di fisionomica dobbiamo dire che la struttura ossea era la stessa, ma l’espressione non ci azzeccava proprio. Sbagliando l’espressione avevano anche peccato di ingenuità. Nell’identikit vediamo la ferocia espressa tipica di uno scagnozzo che vive e muore come mano armata di qualche clan, un espressione animale. Nell’originale vediamo una ferocia molto meno superficiale, l’espressione di una mente sufficientemente articolata per escogitare i circoli viziosi in cui si è lucidi e nel contempo assassini, distruttori e architetti. Insomma niente di animale, tutta roba molto umana.
In definitiva è impossibile per noi, vittime di ogni mitologia mediatica, cogliere la pregnanza di questa cattura; ma anche gli investigatori non possono comprenderla appieno se non, forse, con il tempo.
Il proposito di questo articolo è solo riflettere su alcune cose che sappiamo, di quagliare, per dirla con la lingua del posto. Poiché viviamo tempi confusionali, viviamo in una Guernica mediatica.
1) Innanzitutto si dia per scontato che egli fosse il Male. Mettere in discussione questo porterebbe oltre la fantapolitica, sarebbe Matrix. E quindi dobbiamo credere, pur con tutte le umane sfumature del caso, che dall’altra parte c’è il bene.
2) Sappiamo che lo cercavano da 43 anni. Che l’hanno trovato a 3 kilometri da casa. Che la moglie gli preparava da mangiare e gli dava il cambio di biancheria. Siamo obbligati quindi a pensare che fosse la prima pasqua in 40 anni che intendeva passare in famiglia. Deve essere stata una ben dura astinenza per un Principe di quella cultura che ha tra i suoi capisaldi la famiglia; e chissà quante festività cristiane vissute da fuggiasco, dura prova per il Boss di coloro che hanno sempre infettato la cristianità con la loro virale approvazione. A questo proposito non si ripeterà mai abbastanza di come la storia sia in gran parte l’equivocare e l’abuso umani della parola profetica, al di là che la parola profetica sia divina o anch’essa umana.
3) Forse potremmo leggere in chiave simile un’altra cosa che sappiamo: la presenza dei santini elettorali di Cuffaro, ovvero dichiarando che questi sono la probabile conferma di come il presidente della regione sia uno tra gli uomini più travisati d’Italia. Dell’intero occidente. Non dal suo popolo tutto per fortuna, dal quale ha avuto un riconoscimento elettorale senza precedenti, ma dal gotha della cosiddetta informazione indipendente che si diverte a distruggere ciò che è sacro agli altri con gli strumenti infidi della parola e dell’inchiesta giudiziaria. E qui dobbiamo, a difesa di Cuffaro, contraddirlo con forza. Perchè se dessimo credito all’ipotesi cuffariana che coloro che hanno catturato il Re del Male sono altrettanto maligni, sì da voler macchiare un importante politico di accuse tremendamente più gravi di quelle che furono rivolte a Catilina o di quelle che il senatore McCarty rivolgeva ai suoi bersagli, mille volte più gravi di quelle rivolte al signor Clinton,…allora le conseguenze sarebbero galattiche, la distinzione tra bene e male andrebbe a farsi f…, io potrei senza tema di indecenza pubblicare la parola appena omessa, tutti dovremmo forse ripensare a tutto. Se i giudici dell’antimafia sono delle rabbiose beghine o addirittura sono loro i mafiosi, o se il signor Falcone è morto per una fuga di gas e così il suo collega Borsellino, allora il mazzo andrebbe buttato, la partita sarebbe da riniziare, il signor Provenzano potrebbe per conguaglio d’infamia ricevuta richiedere una bella carica istituzionale e lo stesso Cuffaro, che fece pubblicare il commovente e incredibile messaggio “La Mafia Fa Schifo” avrebbe da ridefinire meglio la posizione dei pianeti che regolano le nostre vite. No, noi vogliamo pensare che abbiano catturato il capo dell’organizzazione criminale più potente al mondo, che lo hanno fatto degli eroi, nella misura in cui all’uomo è dato di essere eroe. E i fac-simile elettorali dell’UDC? Che siano prova, proprio come quella bibbia che è best seller tra i mafiosi, di come il Mafioso, con una perversione più o meno inconscia, abbracci ciò che è più amato perché un po’ di quell’affetto e un po’ del potere che ne deriva gli rimanga appiccicato addosso. Questo vogliamo pensare, Onorevole Cuffaro, perché la storia siciliana dopo che ha frantumato il senso di concetti come onore, famiglia, rispetto, non ceda all’abusivismo linguistico anche la parola Onorevole.
4)Sappiamo anche che il Padrino da qualche giorno almeno, viveva in un casolare in condizioni pietose, il suo maggiordomo era un ricottaro, di quelli che hanno i pentoloni nella Panda. Uno tra gli uomini più potenti al mondo. Non è facile da concepire che quello sia il Boss dei boss. Facciamo attenzione ai rimandi, alcuni assai ingannevoli. Scartiamo il rimando al Re dei Re, nato in una stalla. Abbiamo già detto che non possiamo addebitargli la minima colpa per tutte le volte che compare il suo nome invano tra le umane malizie. Scartiamo anche il rimando, altrettanto impulsivo e capzioso, a quell’altro boss di Porta Nuova, Vittorio Mangano, che lavorava nelle stalle di Arcore, all’insaputa di un indaffarato imprenditore milanese. Solo vada detto che se hanno creduto all’estraneità dei fatti dell’imprenditore forse dovrebbero dare qualche margine di credito anche all’altro padrone di casa, il ricottaro, supponendo che il suo unico crimine sia stato affittare in nero.
Il primo rimando serio ci riporta di nuovo a Bin Laden, che forse vive nelle grotte afgane. Ma un paese è stato invaso per catturarlo, decine di eserciti smossi alla sua ricerca. Inoltre, pur di buona famiglia e di pessime abitudini, egli è da considerarsi un nemico ideologico, come lo fu Fidel Castro per l’esercito di Batista, quindi privazioni e disagi sono le regole meno sporche del suo gioco. Sempre che quel furbacchione non sia in qualche splendida villa ed esca tra le grotte per il neorealismo dei suoi video amatoriali da apprendista profeta. Sappiamo che è persona colta. Come abbiano invece trovato Saddam non fa testo, il suo potere era puramente politico ed egli non ha un quarantennale rodaggio da latitante. Un uomo la cui vita è da prendere come paragone, (anche lui assurto alla carica di RN1, o campione mondiale dei ricercati), fu il biancovestito Pablo Escobar. Pur fuggiasco, braccato dall’ esercito USA, egli era circondato quasi fino alla fine di lussi e uomini armati. Aveva una scorta ingombrante di qualche centinaio di strapagati mercenari. La sua fuga addirittura era ricominciata quando si era scoperto che aveva trasformato la galera in cui era rinchiuso in una dignitosissima dimora. Per inciso si dica che in grazia di quella vittoriosa campagna degli Stati Uniti, secondo osservatorii internazionali, il mercato mondiale della cocaina, passato al Cartello di Cali da quello di Medellin, è quadruplicato in dieci anni. Pure Riina stava pur sempre in una villa a Palermo…
Provenzano lo hanno beccato perchè dava indicazioni sulla regolazione dell’antenna televisiva al suo ricottaro.
Mah, La perplessità rimane. Plumbea. E non si stempera con la spiegazione che i valori di cui la Mafia è fatta, Gerarchia, Territorio, Fedeltà, siano tanto calcificati da mettere in secondo piano le glorie terrene del comando supremo. Non ci piace come spiegazione perché invaliderebbe gran parte di quanto detto finora e il mafioso sarebbe da assimilare a nemico ideologico, una sorta di Robin Hood, come vuole l’ottusità popolare, verrebbe anche da pensare che forse a Corleone lui ci ha passato molte delle pasque da quarant’anni in qua.
5)Infine sappiamo che la cattura è avvenuta in un momento particolarissimo: in quel momento infatti questa era forse l’unica notizia che potesse oscurare l’esito definitivo, avvenuto dieci minuti prima, delle elezioni più aspre e farisee della storia repubblicana. Qualcuno ha pensato che una notizia non oscurasse l’altra ma che si rischiarassero a vicenda, ovvero che i due avvenimenti fossero altrettanti sintomi di un medesimo stato di sgretolamento di uno statu quo malavitoso che in questi anni era assurto a regimi di gloria ed impunità messicane. Pure questo pensiero dà i brividi. Anche se l’ipotesi è fallace la sua stessa esistenza è l’ennesimo segno di come il nostro paese sia reietto dalla normalità.
Ho sentito che era l’Rn1 al mondo ma pensavo fosse quell’altro, poco importa. Forse gli americani ne erano all’oscuro altrimenti per la seconda volta in mezzo secolo avremmo assistito ad uno sbarco in Sicilia, visto che per Rn2 non hanno indugiato. Ma non dobbiamo scadere nella retorica, ricordiamo che in Afghanistan il potere era detenuto da sostenitori del placido signor Laden, e noi non possiamo affermare altrettanto, non possiamo cioè appoggiare a cuor leggero la tesi suggerita da uno dei più autorevoli giornali del mondo quando titola “la fine di un Boss” e vi accosta la foto del Premier sconfitto.
Anche mio cugino ama le ipotesi. La sua è che egli si è lasciato prendere perché non ce l’ha fatta più, continuava a vedere quel suo Identikit e diceva, sprezzante: “nu mmi sumigghia ppè gniente”. Effettivamente, volendo fare un po’ di fisionomica dobbiamo dire che la struttura ossea era la stessa, ma l’espressione non ci azzeccava proprio. Sbagliando l’espressione avevano anche peccato di ingenuità. Nell’identikit vediamo la ferocia espressa tipica di uno scagnozzo che vive e muore come mano armata di qualche clan, un espressione animale. Nell’originale vediamo una ferocia molto meno superficiale, l’espressione di una mente sufficientemente articolata per escogitare i circoli viziosi in cui si è lucidi e nel contempo assassini, distruttori e architetti. Insomma niente di animale, tutta roba molto umana.
In definitiva è impossibile per noi, vittime di ogni mitologia mediatica, cogliere la pregnanza di questa cattura; ma anche gli investigatori non possono comprenderla appieno se non, forse, con il tempo.
Il proposito di questo articolo è solo riflettere su alcune cose che sappiamo, di quagliare, per dirla con la lingua del posto. Poiché viviamo tempi confusionali, viviamo in una Guernica mediatica.
1) Innanzitutto si dia per scontato che egli fosse il Male. Mettere in discussione questo porterebbe oltre la fantapolitica, sarebbe Matrix. E quindi dobbiamo credere, pur con tutte le umane sfumature del caso, che dall’altra parte c’è il bene.
2) Sappiamo che lo cercavano da 43 anni. Che l’hanno trovato a 3 kilometri da casa. Che la moglie gli preparava da mangiare e gli dava il cambio di biancheria. Siamo obbligati quindi a pensare che fosse la prima pasqua in 40 anni che intendeva passare in famiglia. Deve essere stata una ben dura astinenza per un Principe di quella cultura che ha tra i suoi capisaldi la famiglia; e chissà quante festività cristiane vissute da fuggiasco, dura prova per il Boss di coloro che hanno sempre infettato la cristianità con la loro virale approvazione. A questo proposito non si ripeterà mai abbastanza di come la storia sia in gran parte l’equivocare e l’abuso umani della parola profetica, al di là che la parola profetica sia divina o anch’essa umana.
3) Forse potremmo leggere in chiave simile un’altra cosa che sappiamo: la presenza dei santini elettorali di Cuffaro, ovvero dichiarando che questi sono la probabile conferma di come il presidente della regione sia uno tra gli uomini più travisati d’Italia. Dell’intero occidente. Non dal suo popolo tutto per fortuna, dal quale ha avuto un riconoscimento elettorale senza precedenti, ma dal gotha della cosiddetta informazione indipendente che si diverte a distruggere ciò che è sacro agli altri con gli strumenti infidi della parola e dell’inchiesta giudiziaria. E qui dobbiamo, a difesa di Cuffaro, contraddirlo con forza. Perchè se dessimo credito all’ipotesi cuffariana che coloro che hanno catturato il Re del Male sono altrettanto maligni, sì da voler macchiare un importante politico di accuse tremendamente più gravi di quelle che furono rivolte a Catilina o di quelle che il senatore McCarty rivolgeva ai suoi bersagli, mille volte più gravi di quelle rivolte al signor Clinton,…allora le conseguenze sarebbero galattiche, la distinzione tra bene e male andrebbe a farsi f…, io potrei senza tema di indecenza pubblicare la parola appena omessa, tutti dovremmo forse ripensare a tutto. Se i giudici dell’antimafia sono delle rabbiose beghine o addirittura sono loro i mafiosi, o se il signor Falcone è morto per una fuga di gas e così il suo collega Borsellino, allora il mazzo andrebbe buttato, la partita sarebbe da riniziare, il signor Provenzano potrebbe per conguaglio d’infamia ricevuta richiedere una bella carica istituzionale e lo stesso Cuffaro, che fece pubblicare il commovente e incredibile messaggio “La Mafia Fa Schifo” avrebbe da ridefinire meglio la posizione dei pianeti che regolano le nostre vite. No, noi vogliamo pensare che abbiano catturato il capo dell’organizzazione criminale più potente al mondo, che lo hanno fatto degli eroi, nella misura in cui all’uomo è dato di essere eroe. E i fac-simile elettorali dell’UDC? Che siano prova, proprio come quella bibbia che è best seller tra i mafiosi, di come il Mafioso, con una perversione più o meno inconscia, abbracci ciò che è più amato perché un po’ di quell’affetto e un po’ del potere che ne deriva gli rimanga appiccicato addosso. Questo vogliamo pensare, Onorevole Cuffaro, perché la storia siciliana dopo che ha frantumato il senso di concetti come onore, famiglia, rispetto, non ceda all’abusivismo linguistico anche la parola Onorevole.
4)Sappiamo anche che il Padrino da qualche giorno almeno, viveva in un casolare in condizioni pietose, il suo maggiordomo era un ricottaro, di quelli che hanno i pentoloni nella Panda. Uno tra gli uomini più potenti al mondo. Non è facile da concepire che quello sia il Boss dei boss. Facciamo attenzione ai rimandi, alcuni assai ingannevoli. Scartiamo il rimando al Re dei Re, nato in una stalla. Abbiamo già detto che non possiamo addebitargli la minima colpa per tutte le volte che compare il suo nome invano tra le umane malizie. Scartiamo anche il rimando, altrettanto impulsivo e capzioso, a quell’altro boss di Porta Nuova, Vittorio Mangano, che lavorava nelle stalle di Arcore, all’insaputa di un indaffarato imprenditore milanese. Solo vada detto che se hanno creduto all’estraneità dei fatti dell’imprenditore forse dovrebbero dare qualche margine di credito anche all’altro padrone di casa, il ricottaro, supponendo che il suo unico crimine sia stato affittare in nero.
Il primo rimando serio ci riporta di nuovo a Bin Laden, che forse vive nelle grotte afgane. Ma un paese è stato invaso per catturarlo, decine di eserciti smossi alla sua ricerca. Inoltre, pur di buona famiglia e di pessime abitudini, egli è da considerarsi un nemico ideologico, come lo fu Fidel Castro per l’esercito di Batista, quindi privazioni e disagi sono le regole meno sporche del suo gioco. Sempre che quel furbacchione non sia in qualche splendida villa ed esca tra le grotte per il neorealismo dei suoi video amatoriali da apprendista profeta. Sappiamo che è persona colta. Come abbiano invece trovato Saddam non fa testo, il suo potere era puramente politico ed egli non ha un quarantennale rodaggio da latitante. Un uomo la cui vita è da prendere come paragone, (anche lui assurto alla carica di RN1, o campione mondiale dei ricercati), fu il biancovestito Pablo Escobar. Pur fuggiasco, braccato dall’ esercito USA, egli era circondato quasi fino alla fine di lussi e uomini armati. Aveva una scorta ingombrante di qualche centinaio di strapagati mercenari. La sua fuga addirittura era ricominciata quando si era scoperto che aveva trasformato la galera in cui era rinchiuso in una dignitosissima dimora. Per inciso si dica che in grazia di quella vittoriosa campagna degli Stati Uniti, secondo osservatorii internazionali, il mercato mondiale della cocaina, passato al Cartello di Cali da quello di Medellin, è quadruplicato in dieci anni. Pure Riina stava pur sempre in una villa a Palermo…
Provenzano lo hanno beccato perchè dava indicazioni sulla regolazione dell’antenna televisiva al suo ricottaro.
Mah, La perplessità rimane. Plumbea. E non si stempera con la spiegazione che i valori di cui la Mafia è fatta, Gerarchia, Territorio, Fedeltà, siano tanto calcificati da mettere in secondo piano le glorie terrene del comando supremo. Non ci piace come spiegazione perché invaliderebbe gran parte di quanto detto finora e il mafioso sarebbe da assimilare a nemico ideologico, una sorta di Robin Hood, come vuole l’ottusità popolare, verrebbe anche da pensare che forse a Corleone lui ci ha passato molte delle pasque da quarant’anni in qua.
5)Infine sappiamo che la cattura è avvenuta in un momento particolarissimo: in quel momento infatti questa era forse l’unica notizia che potesse oscurare l’esito definitivo, avvenuto dieci minuti prima, delle elezioni più aspre e farisee della storia repubblicana. Qualcuno ha pensato che una notizia non oscurasse l’altra ma che si rischiarassero a vicenda, ovvero che i due avvenimenti fossero altrettanti sintomi di un medesimo stato di sgretolamento di uno statu quo malavitoso che in questi anni era assurto a regimi di gloria ed impunità messicane. Pure questo pensiero dà i brividi. Anche se l’ipotesi è fallace la sua stessa esistenza è l’ennesimo segno di come il nostro paese sia reietto dalla normalità.
Ho sentito che era l’Rn1 al mondo ma pensavo fosse quell’altro, poco importa. Forse gli americani ne erano all’oscuro altrimenti per la seconda volta in mezzo secolo avremmo assistito ad uno sbarco in Sicilia, visto che per Rn2 non hanno indugiato. Ma non dobbiamo scadere nella retorica, ricordiamo che in Afghanistan il potere era detenuto da sostenitori del placido signor Laden, e noi non possiamo affermare altrettanto, non possiamo cioè appoggiare a cuor leggero la tesi suggerita da uno dei più autorevoli giornali del mondo quando titola “la fine di un Boss” e vi accosta la foto del Premier sconfitto.
2 comments:
braf ma perchè queste cose le nascondete nei blog?
bravo Pablo perchè le cose che dici non le nascondi affatto ma le pubblichi ad uso di una minoranza di persone dabbene che si prendono la pena di scoprirle tra le pieghe del Web.
QUELLO CHE MI PIACE SUBITO E' CHE HAI DEFINITO I CENTRI D'INTERESSE COME TUTTE LE COSE INTERESSANTI, QUINDI ANCHE NOI CON LA PAZZA VOGLIA DI FARE UN maxiblog il più interattivo possibile e destinato alle persone interessanti PERCHE' TUTTE QUESTE MESSE INSIEME COOPERINO A COSTRUIRE UN blog estremamente flessibile, colto e interessante PER CHI COME NOI INTENDE COSTRUIRE UN *ARCHIVIOCINA* DI UN FOTOAMATORE PIEMONTESE DI 100 ANNI FA che partito come tenente di artiglieria per vivere un' avventura straordinaria per quei tempi è tornato dopo 5 anni ricco di centinaia a centinaia di foto su lastra e su celluloid avendo catturato per sè e per i posteri una fetta della storia del mondo. Sono Dachi'
http://dachinet.free.fr/ancien
http://dachinet.free.fr/site2
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