La Battaglia della controriforma è aperta, nonostante non sia mai stata apertamente dichiarata e sia condotta nello stile decadente e furbesco dei suoi disperati sfidanti, tra circoli di golf e vela, negli ascensori con posaceneri colmi, con battute al cianuro sbriciolate sul buffet, tra i blog copyncollati di soubrette deputate e cravatte a sonagli che sibilano insulti o danzano al suono di una pifferaio padrone, nei salotti tv. Ma non è una baruffa, è una arena di gladiatori e belve e toreri e pagliacci, in tanti momenti la calca è tale che si confondono il toro e il buffone.
E' guerriglia ultramediatica, è battaglia tra i padroni dei media, i vecchi media e i nuovi media, pochi BossMiliardari da una parte e miliardidiutenti-padroni dall'altra. I banditori prezzolati da bordo arena ci dicono come sta andando la battaglia la sotto la polvere, peccato che i banditori siano anch'essi parte della disputa e mentendo non fanno che allargare lo iato tra i media controllati e i media interattivi. La lotta è tra Chi possiede gli strumenti della comunicazione mediata E\O creda comunque suo dovere prenderne il controllo e coloro che usano gli strumenti alieni a controllo centrale, la rete, il peer to peer, l'informazione condivisa, immediata, integrabile, discussa.
Mr E/O naturalmente è lui, in italia adesso è tanto facile individuarlo poichè è una persona sola e ben compressa posta al centro del bersaglio, del maggiore conflitto di interessi e ineleggibilità della storia, al centro di tutto ciò che è possibile controllare. E' IoIoIo.silvioberlusconi.ego. E poichè il tipo di trama che questi rappresenta possiede e difende è concentrica, centripeta, col Ragno al centro, massonica, mafiosa, gerarchica, insomma con nomine e portafogli e privilegi da distribuire, finanziamenti ai giornali, alle banche, voti di scambio, procure tenute alla fame e alla gogna mediatica, puttanificio e vacanze premio, inviti a cena, immunità, così tutti coloro che vivono all'ombra del mostro, che vivono delle sue briciole cospicue, non gli si schierano da pari ma da servi, coloro che se risucchiati dalle finestre di internet resterebbero come statue pompeiane ricoperte di catarro e verdure, come Mastella che credeva di usare le stesse armi di Grillo e si è trovato sotto la gragnuola di pomodori degli utenti.
Questo lo stile dei ragni, invece la rete multicentrica difende se stessa come al solito, con miliardi di clic che sgretolano ciò che non serve.
L'informazione che finisce in rete viene mondata di ciò che in essa non costituisce davvero un' utilità, si arrota, acquista o perde credibilità tanto più è fitto l'uso che se ne fa, il rimbalzo la condivisione la integrazione dei dati.
I produttori di informazioni inutili o dannose, consci o meno, prezzolati o meno, si danno comunque daffare per inquinare l'uso della rete e rallentarne i meccanismi di selezione e acquisizione rapida. Per norma costituente tuttavia in rete lavora meglio chi la rete la difende, chi la capisce, chi ne cura gli strappi e ne riconosce la funzione di universale mutua convenienza.
Attenzione a chi sottovaluta questa lotta, è la lotta della nostra epoca, è lotta di liberazione e giustizia, è la nostra rivoluzione, ricordate Lutero che spaccò il mondo in due tra coloro che volevano comandare e educare nel nome una bibbia incompresa e coloro che godettero del suo servizio di traduzione for free, abbattendo in un colpo molte gerarchie, costi, privilegi, nonsense, caste e servaggi. Internet ha abbattuto mediazioni di poco valore; costi di stampa e di burocrazia; accesso, velocità e controllo delle informazioni.
E'una rivoluzione persino nel modo di fare la rivoluzione. Gli altri vorrebbero che usassimo barricate, perchè con quelle si può giocare, hanno pronti rabbiosi omini blu e carrarmatini per quel tipo di rivoluzione. Non sono pronti per questa rivoluzione di coscienze, questo vietnam dell'autocoscienza, proprio mentre stavano perfezionando il pensiero unico. Stanno studiando il napalm che spiani la flora ricca e insidiosa del pensiero vario. Stanno scivolando in un neobarocco controriformista, perchè la gente abbia dipendenza da showbussiness. Vogliono almeno tenersi la porzione del mondo che sapranno comprare in cambio dell'anima, resterà loro il terzo mondo mediatico. Ma essendo questo terzo mondo non geografico ma diffuso, amalgamato al mondo informato dai vecchi confini politici e culturali allora ogni paese avrà in seno spaccature tra i vari nomi del fascismo e i pochi nomi della civiltà.
La rete ci aiuterà a rispondere alla domanda epocale, quella eterna- il M'ama o non m'ama che da sempre poniamo ai nostri dei. Poichè Internet dice anche qual'è la nostra febbre, quali i nostri mallanni collettivi , quale LA SOMMA dei nostri impulsi, fino a quì quantificabile solo sotto forma di riscaldamento globale. Se risulterà negativa allora è inutile lottare, meglio godersi la lesta estinzione. Se invece la somma dei nostri impulsi e saperi è volta alla soppravvivenza allora è bene che P2P sopravviva a questa e altre P2.
Se vincerà l'accordo segreto su quello sociale, il dominio di pochi uomini su quello delle informazioni, se l'uomo di Hume trionfa contro quello di Hobbes, se quelli che pretendono di aver letto Macchiavelli vinceranno su quelli che lo hanno letto davvero, se la P2 vincerà contro il P2P, se vinceranno coloro che disprezzano la memoria e irridono il futuro trovandosi nel presente provvisti di una cantina e di una santabarbara, allora, lo sappiamo già, resteremo in balia di comandanti ubriachi che a forza di schiantare i loro equipaggi quà e là hanno sciolto il polo.
L'italia è quello che si chiama un punto di vista privilegiato, è la prua del Titanic, in un mondo che si sta slegando in scialuppe confortevoli,leggere, interconnesse, ecologiche e sicure. Perchè è una TVcrazia, il cui padrone, Puffo Baruffa, va in mezzo ai grandi della terra vestito da Zio Paperone e tuona contro i paradisi fiscali, lui che di cognome fa Caymann, come le isole di cui è console onorario.
La principale strategia messa in campo da questi Tvsauri e' screditare i protagonisti dell'informazione libera, e si assiste a strani effetti nella battaglia.
L'esito immediato delle baruffe è di solito tragicomico, d'altra parte i vari specialisti prendono posizioni da commedia dell'arte mentre il più serio, combattivo, moderno e preparato tra tutti è l'unico che di professione fa il comico.
Ecco ad esempio Santoro, uomo Tv, che porta in seno al media + partitico e controllato alcune battaglie di informazione libera e Utile, battaglie contro la demistificazione dei Valori che da Aristotele a Goethe a Pasolini e Vonnegut sono la nostra maggiore ricchezza spirituale e anche la nostra via d'uscita dalle catastrofi dell'ignavia.
Santoro ha dato voce a denuncie di guasti e malaffare nell'edilizia italiana, all'indomani del grave terremoto d'Abruzzo: è crollato un ospedale seminuovo, e lui anzichè unirsi al coro di prefiche e piagnone del villaggio Italia, anzichè invocare PadrePio e Don Silvio ha denunciato responsabili. Ma criticandolo e attaccandolo da tutti i fuochi, da tutte le presidenze, gli si fa gran pubblicità, cosicchè lo Share, l'ultimo tra gli dei rimasti a pretendere offerte dalla banda di sacerdoti cialtroni che comanda lo schermo piatto del pensiero unico, lo Share stesso da ragione a Santoro, che nella puntata riparatrice sbeffeggia di nuovo con fatti e ironia e così la Tv vince una bella battaglia, contro se stessa.
Fico.