Wednesday, June 04, 2008

PROGRESSO, aperte le scommesse

Il concetto di progresso ha avuto molte definizioni, ma in realtà si è inoltrato nei secoli molto più confuso e sedicente di quanto avrebbe voluto.

Progresso, sfrondato di tutto il suo piumaggio ottimistico, ha significato molto semplicemente tempo che passa, così come il suo sinonimo Sviluppo. La sola accezione neutra è quella che emerge da una lettura attenta della storia, estinguendo ogni connotazione positiva che vorrebbe essere sdoganata by defaut.

Il progresso tecnologico non si è dimostrato affatto positivo. Dire che si è dimostrato negativo implicherebbe forse giudizi di una complessità altrettanto avventata. Tuttavia se oggi stiamo correndo per limitare i danni, per arretrare e non oltrepassare la soglia della sopravvivenza nostra e del pianeta, la lettura del contatore non è difficile. Abbiamo innescato un meccanismo che oggi si mostra fatalmente semplice anzi, essendo così simile a qualsiasi altro meccanismo On/Off. Stiamo per scoprire se abbiamo esagerato. I momenti di maggior fiducia nel progresso tecnologico sono stati poi quelli che hanno preceduto le peggiori catastrofi. Il futurismo? brrr

Il progresso morale è altrettanto labile, se si considera che quasi tutta la brillantezza che oggi può avere un moralista si trovava già in Seneca e Voltaire, o in certi proverbi degli indiani d'America. Per il progresso etico potrebbe valere come per quello tecnologico l'osservazione che i maggiori momenti di fiducia hanno preceduto le peggiori catastrofi, etici erano il comunismo, il nazionalsocialismo, le crociate vecchie e nuove. Etica etica, Etc Etc.

L'arte, ovvero il gioco, quella si ha progredito, ma portandoci dove? Un operaio dell'Ohio sa oggi qualcosa di Caravaggio o capisce Giotto o Picasso con più chiarezza? No, semplicemente la sua antropologia accetta per uso il rock come non avrebbe fatto cinquecento anni fa. Nasce in un paesaggio di mototrebbiatrici e bolidi a benzina dandoli per scontati come un tempo avrebbe fatto con gli aratri e i muli, senza che il suo cervello faccia la dovuta strada per capire e giudicare gli sviluppi del tempo umano.

Il progresso, quello collettivo, che è l'unico progresso positivo possibile non ci sembra una realtà applicata se non in qualche zona che comunque è appesa allo stesso filo di tutti gli altri, se il surriscaldamento uccide le api la Svezia non starà meglio di Shangai. Si sono moltiplicate le possibilità di applicarla ma non la volontà, inoltre si stanno restringendo tempi e spazi per applicarla, l'ineducazione è innestata e "Progressiva". Progressi contro progressi.

Sono dunque aperte le scommesse, mentre ci si avvicina al bordo della terra.

Perché tanto per parlare di progresso, se il medioevo era decisamente arretrato rispetto ad alcune civiltà antiche possiamo tuttavia dire che la sua concezione di terra piatta sembra rivelarsi per l'uomo la più corretta. Mentre i rematori parlano di pallanuoto acrobatica giocata tramite foche meccaniche.

Monday, June 02, 2008

lArciItaliano,

due riflessioni sulla differenziata, (e sull'indifferenziazione)
  • Grillo ha dato fastidio a molti persino tra coloro che lo hanno sempre amato, perchè il suo piumaggio chiassoso ci è sembrato che non aiutasse il discernimento durante la lotta politica, le sue savonaroliche sferzate andando ad accomunare destra e sinistra, e quei giudizi pesanti su intoccabili personaggi, dicendo ad esempio che Veronesi è un malandrino...Ezzzagerato, hanno pensato quasi tutti, e dopo le elezioni molti lo hanno accusato addirittura di aver consegnato il governo a Berlusconi. Il dubbio è che il giudizio su Grillo lo si sia dato attraverso le immagini e informazioni che i Tg ci hanno dato di lui, e se così fosse allora sarebbe l'ennesima postuma conferma di quanto Grillo dice, tra l'altro è colui che gode del più alto numero di conferme sulle previsioni, socialisti, parmalat, telefonia, consumi, un opposizione inesistente, dei giornali radiocomandati...Ed è l'opposto di coloro che critica. Lui è un comico, se si limirtasse a sbeffeggiare il suo dovere l'avrebbe largamente fatto. E invece coordina proposte e battaglie. Il suo pubblico ride comunque, ama ridere, non è un publico bossiano da bava alla bocca. Se la sua fosse voglia di folla non avrebbe alcuna difficoltà ad averla senza farsi troppi nemici... Ma l'uomo nasce prima di ruoli ed etichette. E a volte, come nel caso di grillo sopravvive e si scrolla di dosso le etichette. Altre volte le etichette finiscono per diventare un carapace in cui riecheggiano parole, parole parole, come il mare nelle conchiglie...
    Noi individui siamo comunque inclini a credere che "A Noi" la cattiva informazione non fa davvero effetto, agli altri poveretti si ma noi no, noi siamo troppo scafati, e invece...
  • Scalfari, fondatore di La Repubblica, ha detto che Grillo è il rappresentante negativo più tipico dell'italiano, perchè sembra che mai nulla sia colpa sua e sempre invece tutto degli altri. Direi che è rappresentante molto più tipico Scalfari che utilizza il suo notevole cervello, come tanti italiani, per limare e cesellare con sottigliezza speculatoria lo sterco indifferenziato di certi suoi personalissimi pruriti, affermando che nel paese di Ciarrapico e Sgarbi, l'Italiano tipico ...è Grillo! Sembra lui piuttosto l'arcitipico, Scalfari, simile a Sgarbi, perchè con due stili molto diversi tuttavia reagiscono Pavlovianamente quando in qualche modo l'argomento li tocca. Grillo non fa un mestiere molto diverso da un Michele Serra, da un Massimo Bucchi, eccelsi collaboratori satirici di Scalfari su La Repubblica, e ciò rende ancora più affilata la sottilissima imbecilità del grande giornalista. Essere sottili e approssimativi nello stesso tempo, pur di confonderci in un estasi di non sense. La stessa sottigliezza con cui legulei da arena (Taormina, Dell'Utri, Schifani e co.) hanno coniato termini Tipicamente italiani come giustizialismo, dietrologia, antipolitica, per imbavagliare chi parla di giustizia, evidenza, inadeguatezza cronica della politica, termini contro cui il giornale fondato da Scalfari combatte dalla nascita una battaglia di civiltà e di linguaggio e che pure ne contagiano con un nonnulla il fondatore. Questo è tipicamente Italiano.
    Denunciare è un compito in cui Scalfari e grillo si sono sentiti di fare, furono i primi e gli unici a dire che i socialisti si stavano smazzettando l'italia, prima che lo dicessero i giudici e quindi tutti. Grillo di parola ne ha solo una, non può contare sull'astuta poliedrica Repubblica, che recensisce la macchina ecologica e accanto il suv.
  • L'italiano che di arena e circo non si sazia e sempre vuole il sangue dice: "e allora perchè Grillo non si butta in politica." Come dire a tutti quei talentuosi mancati allenatori che riempiono i bar d'italia di scendere in campo, o come dire a uno che la mena per le auto in doppia fila di fare il vigile urbano...
  • Molti altri hanno detto :... eeeeeh ma Grilllooooooo sempre con la cultura dei No" , "Lui è l'antipolitica...." ripetendo parole sentite da altri, perchè proporne di proprie è sempre un po' gravoso, e finiscono con il tormentone "ma allora cosa è che propone?" Che poi è la stessa domanda che si fa a chi si scaglia contro la truffa (solo Italiana, con avvallo di Veronesi) degli inceneritori.
    Le proposte portate avanti da Grillo sono tante e concrete e mai nate da sue personali elucubrazioni ma prese dai convegni di ricercatori, il parere sul nucleare di Grillo non è suo ma di Carlo Rubbia, quello di Veltroni invece è di Veronesi. Mi chiedo se Veltroni si curerebbe un tumore chiamando un esperto di energia.
  • Comunque vi rimando al sito di Grillo www.beppegrillo.it
    dove questa settimana l'esagerato, qualunquista, luddista, nichilista, aerofago Grillo propone in prima pagina un' intervista all' assesore campano Ganapini. il link diretto è
    http://it.youtube.com/watch?v=syJzVR9uzzU

    Monnezza non differenziata per interessi di camorra e informazione non differenziata (per interessi di chi?) si amalgamano, questo si che è arcitipicamente Italiano.